"Sigillaria" e le origini romane del Presepe

House altar Herculaneum 2005(ASI) Italia - "Sigillaria" è una festa romana che si celebra in prossimità del Solstizio d'Inverno e del Sol Invictus rinascente, durante il periodo di festività in onore del Dio Saturno "Saturnalia", fissata ufficialmente dall'imperatore Caligola al 20 dicembre.


Dai "Sigillaria" deriverebbe la tradizione italiana del Presepe. In occasione di questa festività, scrive Macrobio, i parenti, riuniti nella casa patriarcale, si scambiavano in dono le statuette, i "Sigilla".

Ma cosa sono i "Sigilla"?

Secondo alcuni i "Sigilla" sono immagini dei familiari defunti durante l'anno, figure mitologiche o di fantasia, fatte di terracotta, argilla e bronzo per i cittadini comuni, di argento ed oro per i più ricchi e di biscotto se donate ai bambini.
In attesa della celebrazione dei "Sigillaria", i bambini pulivano le statuette e le disponevano a recinto, nel mezzo del quale si riproduceva un ambiente bucolico in miniatura che si abbelliva con candele accese e lumini per ricordare l'Età dell'Oro di Saturno in cui l'uomo si è elevato dalle tenebre dell'inconsapevolezza alla luce della conoscenza.
Alla vigilia della festa, la famiglia si riuniva davanti al recinto bucolico dei Lari per invocare la protezione degli antenati, lasciando ciotole con cibo e vino in sacrificio che la mattina dopo sarebbero state sostituite da giocattoli e dolci per i bambini, regalati dai loro trapassati nonni e bisnonni.

Ma qual è l'esatto significato rituale dei "Sigilla"?

"Queste statuette erano spesso modellate secondo le fattezze di qualche divinità, come Ercole, Minerva, Apollo sauroctono, Vittoria, o di qualche personaggio celebre (Danae o Giacinto); alternativamente, alcuni tipi erano puramente fantastici, come un ermafrodito o un gobbo. Queste sigilla erano talvolta realizzate in creta, nel qual caso il loro valore era praticamente nullo, a meno che l'artigianalità non avesse un merito particolare; quelle realizzate in marmo, bronzo corinzio, argento, od oro, erano invece frequentemente di considerevole valore". (Thomas, Emile (1899) - Roman Life Under the Caesars - G. P. Putnam's sons).

Questa tradizione risalirebbe ad una epoca arcaica, in cui le fonti storiche sono rarefatte e in cui si fondono con la mitologia, secondo Macrobio all'epoca in cui Ercole attraversò l'Italia, accompagnando i buoi sottratti a Gerione.

Nei "Saturnalia" di Ambrogio Teodosio Macrobio, Pretestato sostiene che i "Sigilla" sono anche delle vittime sacrificali simboliche da offrire al Dio Saturno e ai Lari. Fu proprio Ercole ad insegnare agli Italici di non offrire a Saturno sacrifici umani, ma statuette d'argilla antropomorfe, venerando la divinità con lumi accesi.

"Epicado riferisce che quando Ercole ebbe ucciso Gerione e portò il suo bestiame vittoriosamente attraverso l'Italia, costruì il Pons Sublicius (come si chiama ora) in modo che potesse gettare nel fiume effigi umane in numero uguale ai compagni che aveva perso per sfortuna lungo il suo cammino: in questo modo, essi poterono essere trasportati dalla corrente del mare ed essere restituiti, in un certo senso, alle loro case ancestrali al posto dei corpi dei morti. Questo sarebbe il motivo per cui la pratica di modellare tali effigi è rimasta parte dei riti" (Macrobio, Saturnalia 1.11.47.).

Ma sempre nei "Saturnalia" (1.11.1), Evangelo, un interlocutore di Pretestato afferma che le statuine non sono altro che giocattoli per bambini.

Con l'avvento del Cristianesimo come religione ufficiale dell'Impero Romano le feste della Prisca Religio romana vennero sincretisticamente tramutate in feste cristiane, mantenendone spesso i riti e il calendario, ma cambiando i nomi ed i significati religiosi.

Così i "Sigillaria" sopravvissero nella cultura popolare fino alla nascita ufficiale del presepe cristiano con san Francesco nel Duecento.

Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia

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