Il barbiere di Saba - pelo e contropelo. Conte, Inzaghi, Gasperini e Pirlo, sotto a chi tocca

IMG 4711 15 09 20 12 34(ASI) Inter, Lazio, Atalanta e Juve floppano in campionato. Applausi per Gattuso e per il suo Napoli. 

Kolarov sì, Godin no? Conte, i conti non tornano....

Complimenti Conte! Complimenti perché lei riesce a farsi pagare così tanto, sei volte più di Fonseca, otto volte Pioli... lei è un fenomeno, un incantatore finanziario che a volte si lascia incantare troppo facilmente da falsi investimenti tattici. A noi interessano solo questi, quelli finanziari non sono di nostra pertinenza. Il derby della Madonnina porta la firma di Ibrahimovic che si avvia ai 40 anni. Guadagna la metà di Conte e con il doppio dei gol di Lukaku sbanca San Siro. I conti non tornano. Almeno ci risparmi, Conte, le sue lamentele. Paghiamo caro la sua pazienza, e la squadra ha incassato ben otto reti in quattro gare. Conte...nti? Macché! 

 

Gattuso, scacco matto a Gasperini! 

Napoli-Atalanta 4-1, grande partita degli azzurri che incantano e cantano. Scacco matto di Rino che bracca e conquista palla nelle ripartenze, nella zona in cui spesso, se tutto va per il meglio, la squadra di Gasperini costruisce la propria strategia vincente. L’aggressività alta di Gattuso ha tramortito la difesa orobica che spesso corre rischi per guadagnare spazio, e corridoi per ferire gli avversari. Chi di spada ferisce di spada perisce. Vinta una battaglia si pensa alle altre. Oggi è stata la giornata del Napoli che è di diritto nel gruppone che corre per il titolo con Juve, Inter, Milan, Atalanta, Roma e Lazio, Covid permettendo. Un campionato aperto a più pretendenti, con il jolly Covid 19 che potrebbe pesare in maniera decisiva sulle sorti del risultato finale. 

 

Inzaghi, three is meglio che one... 

Inzaghi ne becca tre, ma non punti, pappine. Dalla Sampdoria rigenerata dalla pausa. Che succede all’ombra del Colosseo? Lazio, grande Lazio... Ma quando mai? Graziata dall’Inter, soccombe a Genova. La lanterna la ritrova Ranieri, mentre la Lazio perde i lumi della ragione e della partita. La squadra dello scorso anno è forse evaporata? Tutti conoscono gli uomini di Inzaghi, il modo di giocare è noto ai più. Come l’interesse di Lotito per Allegri. E chissà che Acciughina non sposi l’una o l’altra squadra della Capitale. Ai posteri, l’ardua sentenza. 

 

Pirlo e la scienza che ancora non c’è 

Idolatrato neanche fosse Arrigo Sacchi, venerato come Alex Fergusson. Ma il buon Pirlo non ha ancora fatto vedere nulla del suo ipotetico potenziale. La sua Juve che avrebbe dovuto ispirarsi a Guardiola, Conte, Ancelotti e chi più ne ha, più ne metta, ricorda la brutta copia di quella di Sarri. A casa di Archimede Pitagorico, il buon Pirlo resta al... palo. Chiesa ha sfornato una prestazione deludente, un po’ come tutta la Vecchia Signora. Neanche i sette minuti di recupero hanno permesso alla Juventus di espugnare lo Scida. Ai punti avrebbe meritato il Crotone di Stroppa. Caro Pirlo, le tesi sono una cosa, la realtà è un’altra. Altro che champagne, questa Juventus non è neanche uno spumantino. 

 
Pelé, gli 80 do Rei

Il 23 ottobre Pele’ compie 80 anni. Da una settimana in Brasile sono iniziate le celebrazioni per questa icona. Miglior giocatore di sempre, o Rei, il re del calcio. Non tutti concordano, c’è un’altra parte del mondo che è per Maradona. Opinione e’ opinione. Opinione si rispetta, si può non condividere. Mario Zagallo, grande giocatore e allenatore con tre coppe del mondo in bacheca con il suo Brasile disse ad un nostro barbiere: “Quando io parlo di New York, di Londra e di Parigi paragonando queste città a Roma tu mi ripeti che sono belle città ma che Roma è un sogno. Bene: Pelé è un sogno, tutti gli altri sono grandi giocatori, chi più chi meno!”.  Si può contraddire chi, tra le tante vittorie, ha tre coppe de mondo (1958 e 1962 come giocatore e 1970 come allenatore)? Impossibile.

Robinho out per vicende giudiziarie

Il Santos annuncia di aver riportato in patria l’idolo Robinho, salvo poi dovergli cancellare il contratto dopo le proteste giunte da sponsor e movimenti di opinione. Robinho, condannato a Milano nel novembre del 2017 per violenza sessuale, ha giocato per due anni in Turchia, 

(2018-2019 Sivasspor - 2019-2020 Başakşehir ). Subito dopo la decisione del giudice che lo condannò a 9 anni, il giocatore fu contestato pubblicamente mentre stava giocando in patria con l’Atletico Mineiro e per questo emigro’ in Turchia. Il secondo appello ci sarà il prossimo dicembre e Robinho ha dichiarato che in quella occasione dimostrerà la sua innocenza. Peccato che poi abbia aggiunto pubblicamente che "Meu crime foi trair minha esposa" ed ancora "Infelizmente, existe esse movimento feminista". Tradotte suonano male, sia la prima frase “Il mio crimine fu tradire mia moglie” che la seconda “Sfortunatamente esiste questo movimento feminista”. Robi, Robi, cala tua boca (chiudi la bocca), stai peggiorando la tua situazione. In Italia e in Brasile le donne hanno parità e dignità. Se poi sarà confermato o meno il reato, sarà materia dei giudici, ma, caro Robinho, non fare autogol. Non sono mai stati nel tuo repertorio. Lascia parlare i piedi, è meglio.

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