L’oro nero della Basilicata: Il progetto Tempa Rossa e le dimissioni del Ministro Guidi

(ASI) Roma – Federica Guidi rassegna le dimissioni come Ministro dello Sviluppo Economico dopo le intercettazioni che coinvolgono l’ex Ministro e il suo compagno Gianluca Gemelli nell’inchiesta sugli impianti petroliferi in Basilicata.                                                                                                                                                     Nell’inchiesta spunta una conversazione tra Gemelli e la Guidi su un emendamento da inserire nella legge di stabilità. Tutto parte da un'inchiesta della procura di Potenza sulla gestione dei rifiuti nel centro Eni che si collega all'impianto di Tempa Rossa in Basilicata. Gemelli è accusato di traffico di influenze illecite per i suoi rapporti con il Ministro Guidi. Nell’inchiesta sono state arrestate sei persone. L'imprenditore era interessato a sbloccare l'operazione Tempa Rossa gestita dalla Total.

Dagli atti emerge che il Ministro dimissionario garantiva il via libera ad un emendamento nella legge di stabilità che andava incontro all’imprenditore. Un'intercettazione chiama in causa il Ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento, citando il nome di Maria Elena Boschi.

Luogo centrale della questione è appunto il sito di Tempa Rossa, un giacimento petrolifero situato nell’alta valle del Sauro, nel cuore della Basilicata, gestito da Total, e la raffineria Eni di Taranto che lavora il greggio estratto in Basilicata. La Total tramite il suo sito web   (http://www.it.total.com/it/pagine/attivita/il-progetto-tempa-rossa) spiega in modo dettagliato il progetto Tempa Rossa:

Tempa Rossa è un giacimento petrolifero situato nell'alta valle del Sauro, nel cuore della regione Basilicata, nel sud Italia. Il progetto si estende principalmente sul territorio del Comune di Corleto Perticara (PZ), a 4 km dal quale verrà costruito il futuro centro di trattamento. 5 pozzi si trovano anch'essi sul territorio del Comune di Corleto Perticara, mentre il sesto pozzo si trova nel Comune di Gorgoglione. Altri due pozzi saranno perforati una volta ottenute le autorizzazioni. L'area dove verrà realizzato il centro di stoccaggio GPL si trova invece nel Comune di Guardia Perticara.

A regime l'impianto - tra i più evoluti nel settore petrolifero - avrà una capacità produttiva giornaliera di circa 50.000 barili di petrolio, 230.000 m³ di gas naturale, 240 tonnellate di GPL e 80 tonnellate di zolfo.

Il progetto di sviluppo:

- Messa in produzione di 8 pozzi (6 già perforati e altri 2 da perforare una volta ottenute le autorizzazioni).

- Costruzione di un centro di trattamento oli dove gli idrocarburi estratti, convogliati tramite una rete di condotte interrate (pipeline), verranno trattati e separati nei diversi sottoprodotti (grezzo, gas combustibile, zolfo, GPL) e poi, a seconda del prodotto, spediti tramite canalizzazioni interrate.

- Costruzione di un centro di stoccaggio GPL (2 serbatoi interrati della capacità totale di 3.000 m³) dotato di 4 punti di carico stradale.

- Costruzione o modifica di infrastrutture di servizio (adeguamento di strade comunali, realizzazione dei sistemi per l'alimentazione di acqua ed elettricità per il centro di trattamento, connessione alle reti esistenti per il trasporto e la distribuzione degli idrocarburi).

Un progetto che esige conoscenza tecnica e soluzioni appropriate

Scoperto nel 1989, il giacimento Tempa Rossa, nella concessione Gorgoglione, è particolare per la natura degli idrocarburi presenti (olii pesanti da 10 a 22 API e presenza di zolfo) ma anche per il suo contesto ambientale: situato tra il parco regionale di Gallipoli Cognato e il parco nazionale del Pollino, la concessione si trova nel cuore di una regione ad alto valore turistico per la bellezza dei suoi paesaggi; si estende su un territorio geologico segnato da una sismicità non trascurabile e una rete idrogeologica complessa. A queste particolarità si aggiunge un patrimonio archeologico di primo piano. La valorizzazione di un tale giacimento rappresenta dunque una sfida che Total e i suoi partners accettano mettendo in opera le tecniche più adatte dell'industria petrolifera in materia di esplorazione e produzione, e anche per quanto riguarda la sicurezza delle operazioni, il rispetto dell'ambiente e della natura.

Un progetto di dimensione interregionale

Il giacimento Tempa Rossa beneficia della vicinanza di infrastrutture esistenti, distanti 8 km. Così il gas sarà facilmente convogliato alla rete locale di distribuzione SNAM e il petrolio trasportato tramite condotta interrata fino all'oleodotto "Viggiano-Taranto", oleodotto con un diametro di 51 cm e lungo 136 km (di cui 96 in Basilicata) che collega le installazioni petrolifere della Val d'Agri alla Raffineria di Taranto, suo terminale di esportazione.

I partners del progetto

Lo sviluppo del progetto Tempa Rossa riunisce grandi gruppi petroliferi mondiali. Al fianco di TOTAL E&P Italia, operatore incaricato dello sviluppo del progetto, figurano anche Mitsui E&P Italia B S.r.l. e Shell, entrambi con il 25%.

Attori di taglia mondiale dotati di una grande esperienza in Italia.

A seguito dell’inchiesta che la coinvolge, il Ministro Guidi tramite una lettera diretta al Presidente del Consiglio dichiara le proprie dimissioni:

"Caro Matteo sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato. Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro. Sono stati due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò come cittadina e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso Paese".

Il Premier dagli Stati Uniti ha risposto alla lettera della dimissionaria Guidi: “Cara Federica, ho molto apprezzato il tuo lavoro di questi anni. Serio, deciso, competente. Rispetto la tua scelta personale, sofferta, dettata da ragioni di opportunità che condivido: procederò nei prossimi giorni a proporre il tuo successore al capo dello Stato. Nel frattempo ti invio un grande abbraccio. Continueremo a lavorare insieme perché l’Italia sia sempre più forte e solida. A presto, Matteo”.

Le opposizioni evidenziano con tono acceso le responsabilità dell’Ex Ministro Guidi e non solo, da parte del M5S c’è anche la richiesta di dimissioni per il Ministro Boschi. La Capogruppo del M5S, Nunzia Catalfo dichiara “Anche il ministro Boschi, come la Guidi, ha le mani sporche di petrolio. Come si evince dalle intercettazioni, lei stessa fu d’accordo nell’inserire l’emendamento incriminato nella Legge di Stabilità e in ogni caso il maxi emendamento finale porta la sua firma, le sue responsabilità sono dunque chiarissime. Ora più che mai torna ad essere urgente la calendarizzazione della nostra mozione di sfiducia. Le dimissioni della Guidi sono la prova delle responsabilità gravissime ed evidenti dell’intero governo”.

Forza Italia attraverso il Capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, attacca il Governo Renzi e tramite Twitter dichiara “Dimissioni Guidi: in Governo Renzi non si muove foglia che Boschi non voglia. Tanto in banche quanto in l.stabilità. Premier tragga conseguenze”

Anche la Lega Nord punta il dito sul Governo Renzi; il Segretario Federale, Matteo Salvini dichiara: “Inchieste, dimissioni, arresti, fallimenti, sbarchi, bugie. Cosa deve succedere ancora perché l'incapace Renzi si dimetta?”. “Renzi continua a difendere la SUA Maria Elena. P.s. Intanto i dati ci dicono che la disoccupazione aumenta ancora. Italia non era ripartita?”

Nel frattempo il Premier Renzi al suo rientro dagli Stati Uniti, controfirmerà le dimissioni del Ministro Guidi al Capo dello Stato, Sergio Mattarella e successivamente sceglierà il successore per il Ministero dello Sviluppo Economico.

 

Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia

 

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