Il Sinodo delle Famiglie: diverse culture a confronto.

(ASI) Altra giornata importante per il Sinodo. Monsignor Solmi propone ai cattolici in politica di non cedere alle logiche di partito ma di fare obiezione di coscienza.

Secondo il prelato è proprio ora il momento di prendere posizione e di lavorare per tutelare la famiglia. Le tredici relazioni dei circoli minori convergono nel no al gender e nel proporre una pastorale specifica per migranti e rifugiati. Papa Francesco ha commentato che la famiglia libera dalle acque cattive dell'abbandono e dell'indifferenza.
Il Cardinale Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, ha spiegato che gli ostacoli verso un ambiente sereno e misericordioso in famiglia sono dovuti a questa cultura moderna individualista. Il vescovo di Città di Castello, mons. Cancian, ha, invece spiegato che, "se non mancano le ferite e le cadute non manca nemmeno la grazia di Dio".
La gran parte dei vescovi è, invece d'accordo, sul no al matrimonio tra gay mentre è, invece, favorevole a garanzie di tipo economico e sanitario. Il vescovo africano, mons. Palmer-Bukle ha precisato, "sono d'accordo con il Papa, chi sono io per giudicare un gay che cerca Cristo? I gay sono figli di Dio".
Nella giornata odierna è stata resa nota la composizione della Commissione per l'informazione del Sinodo: l'arcivescovo Celli Presidente, il Segretario p. Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana. Spetta proprio alla Commissione stabilire i criteri ed i modi della diffusione delle notizie.
In alcuni circoli minori è stato sottolineato come la riflessione dell'arcivescovo di Budapest sembrasse un passo indietro rispetto ai documenti del Sinodo, almeno nei toni. Il prelato ungherese aveva ribadito che nell'approccio alle problematiche dei divorziati, tutti i protagonisti dovevano essere guidati dalla dottrina della Chiesa e dai principi che emergono dalla Parola di Dio. Pochi si sono accorti che la grande novità consisteva nel progetto di un disegno pastorale per portare il dono della fede alle famiglie lontane.
Dai varii gruppi linguistici è emersa una grande soddisfazione per il metodo di lavoro: il confronto tra i padri sinodali che parlano lo stesso idioma ma di culture diverse è una vera esperienza di cattolicesimo.
Ogni giorno che passa lascia trasparire il grande impegno della Chiesa intera, preoccupata di riscoprire ed agevolare l'ultima speranza dell'umanità: la famiglia, questa minuscola cellula in cui si può imparare il mestiere più difficile del mondo, l'amore.

Ilaria Delicati - Agenzia Stampa Italia

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