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Dal governo Berlusconi a quello dei tecnici poco è cambiato per i comuni


(ASI)Umbria.  Lettere in Redazione. Nel passaggio dal governo Berlusconi a quello dei tecnici, poco sembra essere cambiato per i bilanci comunali. In conseguenza di ciò, anche da Panicale, si è levato l’ennesimo urlo di dolore nell’approvazione del Bilancio preventivo 2012. Per i sindaci, una sofferenza quotidiana.

 Costretti loro malgrado a mettere la faccia tutti i giorni sulle difficoltà sempre più crescenti per far quadrare i sempre più magri bilanci e i bisogni continuamente più pressanti dei cittadini, delle famiglie. Necessità che anche in Val Nestore come nel resto d’Italia, sono in esponenziale aumento visto la grave crisi che investe tutte le aziende locali. Disoccupazione dilagante e i sindaci, questo il grido di dolore di Luciana Bianco: “lasciati sempre più soli”. L’attenzione di tutti era rivolta alla nuova tassa sulla casa: l’IMU, da molti considerata così come applicata una vera truffa alle famiglie. A Panicale l’Imu sulla prima casa sarà dello 05,5 per mille. Mentre sulla seconda casa salirà al 9,6 per mille. Il sindaco ha sottolineato, che con i fondi reperiti da questa imposta, si potranno mantenere tutti i servizi che fino ad oggi erano garantiti dal Fondo Sociale e Socio Sanitario Nazionale, praticamente azzerato. Mentre la Regione lo ha mantenuto per intero, nonostante che i trasferimenti dal governo, siano calati del 70%. Di più. E’ stato raddoppiato il fondo per le politiche sociali in favore dei minori, adulti e anziani con disabilità. Restano anche gli interventi di aiuto alle famiglie che rientrano nelle fasce di povertà. Un fenomeno questo che si è ingigantito a dismisura anche in questo lembo di terra umbra, grazie alla crisi. Sul fronte delle tariffe dei trasporti, mense, asili nido, tutto resta come prima. Anche per le politiche sociali, come i centri estivi, i soggiorni in piscina, in agriturismo (Poggio del Pero) con attività legate alle specie equine,tutto rimane invariato. Un aspetto questo, sottolinea il primo cittadino, “assai importante vista la crisi che costringe sempre più famiglie a rinunciare alle vacanze”. Quasi una gag il taglio alle spese inutili. “Abbiamo falciato i 90 euro annui, destinati alle spese di rappresentanza e razionalizzato ancora di più sulle spese di cancelleria”. E poi c’è tutto il capitolo della riduzione delle spese, che si è potuto attuare grazie ad una politica di investimenti come i pannelli fotovoltaici: “Scelte che ci permettono un alleggerimento della bolletta elettrica davvero notevole”. E restando sempre sul fronte dei numeri, anche le possibilità di impegnare l’amministrazione in nuovi mutui, sono drasticamente calati. Si passa dalla capacità di indebitamento del 12% del 2011, all’attuale che si restringe all’8%. “Saremo in grado di mantenere a malapena l’ordinario, ma niente opere nuove”. Questo il contesto dentro il quale il comune di Panicale si trova ad operare. Un vero percorso di guerra, con ostacoli sempre più difficili. La denuncia è precisa: “Le ultime richieste del Governo Monti che hanno scaricato gran parte del peso del risanamento direttamente sui Comuni, determinano una forbice a cui è difficile sfuggire: Patto di stabilità, crisi complessiva e taglio dei trasferimenti limitano l'Ente locale nella sua funzione di manutenzione del quotidiano e di dispiegamento di politiche di sviluppo locali, limitano gli investimenti e complicano il mantenimento dell'attuale livello dei servizi”.

Renato Casaioli

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