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“Indietro tutta”, ovvero i fallimenti del Comune di Forlì

(ASI) Lettere in Redazione. Forlì - A febbraio durante la grande nevicata il sindaco di Forlì, Roberto Balzani (P.D.), lanciò un messaggio preoccupante ai cittadini che gli chiedevano di ripulire le strade. Rispose che era opportuno stare a casa fino a quando la bufera non fosse passata. La ritirata sta diventando l’arma strategica del suo mandato. Si è visto ieri con Sapro, si vede oggi con l’aeroporto in liquidazione dopo che Bologna ha negato il suo appoggio, ma lo si vedrà un domani anche con la Fiera di Forlì. Senza l’aiuto del P.D. regionale la giunta preferisce non muoversi.

  1. Caso Sapro. La Sapro era una delle tante società partecipate del Comune, il cui c.d.a. era formato da ex-politici locali di centro-“sinistra” (trombati e non) che comprava terreni per lo sviluppo delle aree produttive. Mi risulta che la Sapro fino ad ora sia stata l’unica società pubblica a fallire in Italia. E’ rimasta coinvolta in un crac che ha avuto effetti nella crisi del settore edilizio in tutta la nostra provincia. Sapro non è stata un buon esempio di sana gestione aziendale. Infatti la Commissione della Provincia, che ha indagato sul caso, ha rilevato che il livello dei ricavi è rimasto fermo negli ultimi nove anni, mentre il livello del debito è aumentato del 500%, ossia dai 20 mln. del 2001 ai 110 mln. di euro del 2009! Così, quando è stato certo che i conti non sarebbero mai tornati in attivo, il Comune ha solo constatato la fine del business e ne ha certificato la morte, facendo portare i libri contabili in tribunale.

  2. L’aeroporto Ridolfi e la Fiera di Forlì. La ritirata delle istituzioni dall’economia locale tocca oggi anche all’aeroporto ed in futuro potrebbe toccare anche alla Fiera di Forlì. Senza il paracadute della Regione, il Comune non muove più una paglia e sembra che il P.D. regionale abbia sempre meno voglia di dare una mano ai cugini del P.D. di Forlì. Però Bologna dei nostri soldi ne vuole sempre una quantità maggiore, dato che la Riviera di utili ne produce ancora, ma qui ritornano solo le briciole! Il P.D. di Forlì non solo si è dimostrato incapace nella gestione dell’economia locale, ma anche succube del P.D. della Regione. Mai una volta che abbia alzato la voce coi cugini bolognesi! L’unico investimento che il Comune sembra intenzionato a conservare è quello della multi utility Hera, altra partecipata che si occupa della distribuzione del gas per riscaldamento, di quello dell’elettricità e dello smaltimento dei rifiuti. Gli utili di Hera sono sempre in attivo nonostante gli stipendi dei dirigenti siano molto alti, per il semplice motivo che se ci sono problemi di bilancio, le tariffe vengono aumentate.

  3. Ordine pubblico. Lo scorso anno un uomo è stato ucciso in Piazza Saffi dopo un’aggressione, ma questo non ha indotto il Comune ad intervenire. Lo stato del centro non è cambiato: bivacchi e spaccio di droga sotto il bel chiostro dell’antica abbazia romanica di San Mercuriale sono il biglietto da visita che mostriamo ai turisti che vengono nella nostra città. Tutto ciò è sotto gli occhi di tutti i cittadini forlivesi, ma sembra che i poteri del sindaco non riescano a raggiungere quell’area. Forse perché anche da questa zona il Comune si è ritirato. A febbraio nei giorni della bufera, il sindaco ha chiesto ai cittadini di restare a casa finché il tempo non sarebbe migliorato, invece di mettere in campo un vero piano per mantenere le strade in ordine. MA con i lavoratori dell’aeroporto rimasti disoccupati, purtroppo, la ritirata strategica non si può fare e neppure per chi è già morto in piazza dopo l’aggressione.

Andrea Mantellini  Cons.circ.1 Comune di Forlì

 

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