(ASI) Roma - Abbiamo il Prezzo unico nazionale (PUN) dell'energia elettrica più alto d'Europa. Le imprese del settore energetico macinano profitti che nessun altro comparto italiano può auspicare di raggiungere, a danno di famiglie e imprese."
Lo dichiara in una Annalisa Corrado, europarlamentare S&D e responsabile Conversione ecologica del Partito Democratico commentando l'intervista rilasciata da Elly Schlein all'Adnkronos.
"La recente indagine di ARERA - spiega Corrado-partita molto tardivamente dopo nostra pressione costante, lascia enormi dubbi e rilancia a ulteriori approfondimenti, pur denunciando la pratica diffusa del trattenimento di capacità, che potrebbe essere stata finalizzata ad aumentare i prezzi artatamente. Da tempo diciamo che, mentre in altri Paesi europei il prezzo dell'energia elettrica, anche quando agganciato al gas, si discosta dal TTF di poco più del doppio, in Italia può arrivare a essere anche triplo o quadruplo. E da tempo diciamo che la fine del servizio di maggior tutela ha lasciato milioni di famiglie in balia di offerte opache e pratiche commerciali aggressive. Ci avevano bollati come allarmisti. Oggi, però, lo dicono i dati ufficiali."
"Le nostre proposte - aggiunge- messe da parte, intanto, rimangono valide e più attuali che mai: serve completare la riforma dell'Acquirente Unico, affinché possa davvero stipulare contratti a lungo termine da fonti rinnovabili e garantire energia stabile, trasparente.Serve allargare il fondo pubblico di garanzia per i PPA: è lo strumento più efficace per disaccoppiare strutturalmente elettricità e gas, facendo penetrare in bolletta i bassi costi delle fonti rinnovabili, e permettere alle aziende di accedere prima possibile a prezzi più bassi e stabili. Serve lavorare seriamente su sviluppo ordinato delle fonti rinnovabili". Corrado conclude: "Cambiare rotta è possibile. Ma serve la volontà di riconoscere gli errori. Ignorare ancora i segnali di un sistema malato significa condannare il Paese a bollette insostenibili e a una transizione troppo lenta zoppa."


