(ASI) «Il Ponte sullo Stretto non è soltanto un’opera ingegneristica di grande portata, ma un simbolo di progresso e di unità per due regioni che da sempre condividono storia, cultura e tradizioni». Con queste parole, l’imprenditore siciliano della Mondialgranit Giovanni Damigella, che dà lavoro a centinaia di persone ed esporta in tanti paesi, esprime la sua visione sul progetto che, secondo lui, rappresenta una svolta epocale per Sicilia e Calabria.
Il grande imprenditore siciliano invita a guardare oltre le divisioni per abbracciare una visione di sviluppo condiviso
(ASI) «Il Ponte sullo Stretto non è soltanto un’opera ingegneristica di grande portata, ma un simbolo di progresso e di unità per due regioni che da sempre condividono storia, cultura e tradizioni». Con queste parole, l’imprenditore siciliano della Mondialgranit Giovanni Damigella, che dà lavoro a centinaia di persone ed esporta in tanti paesi, esprime la sua visione sul progetto che, secondo lui, rappresenta una svolta epocale per Sicilia e Calabria.
Per il noto imprenditore amico di tanti volti noti come Sgarbi, Giletti e Liguori, il collegamento stabile tra le due sponde dello Stretto sarà un volano economico e turistico senza precedenti. «Parliamo di un’infrastruttura capace di generare fino a centomila posti di lavoro tra fase di costruzione e indotto, con benefici diffusi per imprese, professionisti e giovani che cercano nuove opportunità nella loro terra».
Damigella, grande sostenitore della Sicilia, sottolinea che il ponte significherebbe anche integrazione logistica, con tempi di spostamento ridotti, maggiore efficienza nei trasporti e nuove occasioni di scambio culturale e commerciale. «le due regioni non devono più essere percepite come periferie isolate, ma come fulcro del Mediterraneo, pronte ad accogliere turismo internazionale e investimenti».
Sul dibattito acceso tra favorevoli e contrari, preferisce mantenere un tono pacato: «Capisco chi ha dubbi, ma ritengo che di fronte a un’opera di tale portata sia necessario valutare i dati, le ricadute concrete e la prospettiva a lungo termine. È il momento di guardare oltre le divisioni politiche o ideologiche e pensare al bene collettivo».
Conclude con un auspicio: «Questo ponte può essere il segno tangibile di un’Italia capace di unire e non di dividere. Se sapremo cogliere l’occasione, non sarà solo un traguardo tecnico, ma una vittoria culturale ed economica per tutto il Paese».
Salvo Nugnes


