(ASI) "Rilanciamo con forza l'appello lanciato oggi dall'equipaggio della Freedom Flotilla – Handala, la nave partita nei giorni scorsi da Gallipoli con l'obiettivo di portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese di Gaza, ancora sotto assedio.
La Handala, carica di generi di prima necessità, è in navigazione in acque internazionali con a bordo attivisti, parlamentari francesi, medici, giornalisti e operatori umanitari. Nessuna minaccia, nessuna provocazione: solo solidarietà concreta e una chiara volontà politica di rompere l'isolamento genocida imposto da Israele alla Striscia di Gaza. Come denunciato oggi dagli stessi messaggi inviati dagli attivisti, l'equipaggio teme che nelle prossime ore la nave possa essere oggetto di un attacco o di un arrembaggio da parte dell'esercito israeliano, come già accaduto in passato in totale violazione del diritto internazionale". Lo afferma in una nota Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
"L'appello - continua Barbera - lanciato dalla nave è chiaro: serve una presa di posizione immediata da parte dei governi europei, a partire da quello italiano, affinché venga garantita l'incolumità dell'equipaggio e venga impedita ogni forma di aggressione o sequestro. Il governo italiano, che ha responsabilità diretta visto che la nave è partita da un porto del nostro Paese e ha navigato a lungo in acque sotto giurisdizione nazionale, non può voltarsi dall'altra parte. Il diritto alla solidarietà e alla libertà di navigazione deve essere difeso".
"La Handala - conclude Barbera - non è una minaccia: è una testimonianza vivente di umanità in un Mediterraneo sempre più segnato da guerre, assedi e complicità. Non può esserci alcuna giustificazione per un atto di forza militare contro una nave civile e disarmata. Il tempo per intervenire è ora. Ogni minuto di silenzio è un pericolo in più per chi sta sfidando l'ingiustizia con coraggio e dignità. Difendere la Handala oggi significa stare dalla parte del diritto, della vita e della solidarietà tra i popoli. Il governo italiano esca dal silenzio complice e faccia la sua parte per impedire ogni forma di violenza".


