Referendum 8 e 9 giugno, il gesto della Meloni: al seggio ma non ritirerà la scheda

(ASI) Il prossimo 8 e 9 giugno in Italia si voterà per cinque referendum abrogativi su temi centrali come lavoro e cittadinanza. Promossi principalmente dalla CGIL e da associazioni civiche, i referendum hanno l'obiettivo di modificare o eliminare specifiche disposizioni legislative attualmente in vigore. Ogni partito politico italiano ha dato indicazioni sulle proprie intenzioni di voto: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia sono allineati tra loro e schierati per l’astensione al voto. Il Partito democratico è ufficialmente orientato al “sì” per tutti e cinque i referendum, tuttavia alcune divisioni interne da parte degli esponenti democratici, hanno un po’ scombussolato l’orientamento unitario, indicando “sì” a cittadinanza e sicurezza sul lavoro, ma “no” ai rimanenti sul lavoro. Più Europa si allinea ai dem del Pd con le stesse indicazioni. Il Movimento 5 Stelle ha indicato il “sì” sui quattro referendum sul lavoro e libera scelta su quello per la cittadinanza. Azione si schiera per il “no” ai 4 referendum sul lavoro e il “sì” su quello relativo alla cittadinanza. Infine Italia Viva ha indicato il “sì” per il quesito sulla cittadinanza, “no” per le tutele crescenti e per il reintegro sul lavoro, mentre ha lasciato libertà di voto ai rimanenti. 

In questo quadro politico di indicazioni, piuttosto frammentario, recentemente il premier Giorgia Meloni ha annunciato che si presenterà al seggio, ma tuttavia non ritirerà le schede. Il gesto della Meloni, fortemente contestato dall’opposizione che l’accusa di prendere in giro gli italiani e di inviare una sorta di messaggio confusionario atto a sabotare la validità di referendum, in realtà fa riferimento a una precisa strategia politica ed è una scelta legale, perfettamente ammissibile Scegliere di non ritirare la scheda referendaria è un preciso diritto dell’elettore. Si tratta infatti di una partecipazione senza voto, atta a evitare il raggiungimento del quorum, che per i referendum abrogativi deve raggiungere almeno il 50% più 1 degli aventi diritto al voto. 

Con questo suo gesto annunciato, la premier Meloni dimostra come presidente del Consiglio dei ministri di rispettare pienamente il suo dovere civico sia come elettore che come carica dello Stato, e contestualmente non ritirando la scheda al seggio, contribuirà di fatto a non far raggiungere il quorum per i cinque referendum, ma evitando l’astensionismo, che Fratelli d’Italia invece suggerisce come scelta politica ben precisa per la giornata referendaria.

Carlo Armanni - Agenzia Stampa Italia

Fonte foto AI Sora su input Carlo Armanni

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