(ASI) “Di fronte a una questione così complessa nella quale c’è il pericolo di una saldatura tra poteri criminali di origine mafiosa e anarchici, io giornalista mi occuperei di questo. Invece diventa dirimente come Donzelli sia entrato in possesso della notizia. La secondaria diventa principale, comprensiva della messa sotto accusa del sottosegretario Delmastro per averne dato l’informazione, pur senza che sia stato violata il segreto d’ufficio. Parallelamente un’informazione di garanzia, che dovrebbe restare invece segreta, diventa pubblica, mentre le comunicazioni che potevano essere pubbliche si pretende che vengano secretate. Qui non è in discussione il compito del parlamentare a verificare lo stato di detenzione, la struttura carceraria, il lavoro difficile della polizia penitenziaria. Però andrebbe precisato che la delegazione del Pd che si è recata in pompa magna da Cospito e dai mafiosi, formata dall’ex ministro Orlando, dalla capogruppo del Pd e dall’on. Verini, responsabile Giustizia, ha improvvisamente acceso le polveri. Da quel giorno sono iniziate manifestazioni anche violente degli anarco-insurrezionalisti, mentre l’on. Orlando metteva in discussione lo stesso istituto del carcere duro per mafiosi e terroristi. Forse non hanno calcolato gli effetti di quella visita. Pensate cosa sarebbe accaduto se il capogruppo di Fdi, insieme all’ex ministro della Giustizia, fosse andato a trovare un terrorista nero e detenuti per mafia condannati al 41 bis. Sarebbe venuto giù tutto… La magistratura farà i suoi accertamenti, nel frattempo valgono le dichiarazioni del ministro Nordio, che è anche magistrato”. È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia a Tagadà.
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