Grafene nei Vaccini, Tiboni (MIC): “Accolta la nostra PEC dal Ministero della Salute: ora si attende il responso dell'AIFA"
Tiboni AIFA(ASI) In data 29 giugno 2021 abbiamo inviato al Ministro Roberto Speranza una PEC (di cui riportiamo copia*) affinché venisse verificata scientificamente l'attendibilità della relazione dell'Università di Almeria datata 28 giugno 2020, ad opera di due suoi ricercatori sul contenuto dei vaccini. La PEC aveva ad oggetto: "Richiesta presa visione Relazione Università Almeria che fornisce forti prove per la probabile presenza di derivati del Grafene”. Nella missiva si portava quindi a conoscenza il Ministero della Salute su quanto affermano di aver scoperto i due ricercatori dell’Università di Almeria sul contenuto dei vaccini. Questo il contenuto della nostra missiva: “Abbiamo appreso che l'Università di Almeria, Spagna, ha pubblicato con firma elettronica verificata, una Relazione datata 28 giugno 2021 (di cui alleghiamo il pdf) su quanto affermano di aver scoperto due ricercatori spagnoli circa il contenuto dei vaccini. Trattasi di uno studio microscopico su una fiala di vaccino che fornisce forti prove per la probabile presenza di derivati del GRAFENE.
Come recita l'art. 32 della Carta Costituzionale sulla quale avete posto giuramento, vi ricordiamo che è vostro compito tutelare la salute degli italiani, e pertanto chiediamo che venga accertata scientificamente l'attendibilità della relazione e verificata la dannosità che la presenza di GRAFENE potrebbe provocare ad ogni cittadino. 
Non per ultimo rammentiamo inoltre che la vaccinazione deve rimanere una libera scelta per ogni individuo, come sancito dalla nostra Carta Costituzionale. Confidiamo in un cortese e celere riscontro alla presente”. In data 20 luglio 2021 il Ministero della Salute (Direzione Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico) consapevole dalla portata della missiva, ci ha inviato una PEC (di cui riportiamo copia**) in cui comunica di aver accolto la nostra richiesta e di averla rimessa a suo dire per seguito di competenza, all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) con preghiera di diretto riscontro all’interessato, ovvero all'organizzazione Politica Italia Nel Cuore (MIC).
 
Nella PEC inviata all’AIFA il Ministero della Salute ha trasmesso in allegato la relazione completa dei due ricercatori dell'Università di Almeria datata 28 giugno 2020. Va ricordato che l’istituzione del Ministero della salute è avvenuta all'inizio della legislatura, dove si è costituita una organizzazione centrale specificamente rivolta alla tutela della salute, modificando l’impostazione del D.lgs n. 300 del 1999, che aveva portato alla creazione di un unico Ministero del welfare, con competenze estese anche al settore della sanità. Il decreto legge n. 217 del2001 ha attribuito al nuovo Ministro le funzioni spettanti allo Stato in materia di tutela della salute umana, di coordinamento del sistema sanitario nazionale, di sanità veterinaria, di tutela della salute nei luoghi di lavoro, di igiene e sicurezza degli alimenti ed assegnato ad esso i compiti di vigilanza sull’Agenzia per i servizi sanitari regionali. 
Un importante modifica delle competenze del Ministero della salute è realizzata con il decreto legge n. 269 del 2003, che ha istituito l’Agenzia del farmaco “al fine di garantire l’unitarietà delle attività in materia di farmaceutica e di favorire in Italia gli investimenti in ricerca e sviluppo”. L’AIFA è chiamata a svolgere un ruolo di alta consulenza tecnica nei confronti del Governo e della Conferenza Stato Regioni in materia di politiche per il farmaco. Il ministero della Salute ha passato quindi la palla all’AIFA, la quale ci auguriamo, vista la portata della PEC si esprima in tempi celeri."
Lo dichiara in esclusiva con una nota il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC), Mauro Tiboni.
 
* Pec da MIC a Ministro Salute Speranza.pdf
** Pec Ministero della Salute inoltrata AIFA   (vedasi file allegato**)
**Allegato Pec Ministero della Salute inoltrata AIFA (vedasi file allegato**)  Vaccini_covid_-_relazione_Università_Almeira
 
 

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