(ASI) Sull’iter del Ddl Zan che in queste ore torna per un passaggio cruciale in aula “molto dipenderà dalla volontà dei gruppi e dei segretari politici. Alcuni segretari sono stati molto chiari, e tra questi sicuramente Matteo Salvini, altri più “morbidi”, altri, come Letta, assolutamente non disponibili al dialogo.

Ecco, io credo che questa non disponibilità al dialogo sia un errore che poi possa portare anche ad affossare questa legge”. Così il presidente della commissione giustizia al Senato, Andrea Ostellari, in un’intervista esclusiva al quotidiano online LabParlamento. 

I punti da modificare, spiega l’esponente leghista a LabParlamento, “sono sempre quelli sui quali più volte ho messo in evidenza. Sicuramente l’art. 1 che riguarda le definizioni di sesso, di genere, di orientamento sessuale, di identità di genere, che hanno subìto diverse critiche da varie associazioni: dalle femministe ad Arcilesbica. L’art. 4 che riguarda il tema della libertà di espressione; un articolo che va assolutamente modificato per tutelare tutti noi cittadini. E poi l’art. 7 che riguarda la libertà educativa. Si tratta di un articolo criticato da molti educatori e che è stato anche oggetto puntuale di alcuni giuristi, tra i quali Cesare Mirabelli e anche della Santa Sede”.

Sull’avvicinamento Salvini-Renzi, Ostellari commenta: “Io penso che sia utile questa disponibilità al dialogo manifestata, non solo da Matteo Salvini e da Matteo Renzi, ma anche da altre parti politiche, come il gruppo autonomie, Forza Italia, una parte del Centro Sinistra. Tutti questi schieramenti si sono resi disponibili a pensare ad un testo che possa raggiungere l’obiettivo. Questa è la grande novità. E credo che sia la volontà che deve unire tutte le forze politiche e portare ad un testo di legge che sia scritto meglio e che non abbia quei nodi giuridici che tutti conosciamo”.

 

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