Lavoro dignità e indipendenza, Tiboni (MIC): “per politici e sindacati il termine lavoro riconduce alla tanto bramata poltrona”

(ASI) "Il termine lavoro ha assunto nel tempo varie accezioni: l'attività umana volta a una produzione o a un servizio, il lavoro intellettuale, i| lavoro dei campi, le attività agricole, i lavori domestici, le faccende di casa, i lavori di gruppo, i lavori d'équipe, il lavoro organizzato collettivamente con compiti distribuiti, il tavolo di lavoro dove si lavora una sede specifica per dibattere un particolare problema, il lavoro di chi ha conoscenze o esperienze specifiche in un settore, un'arte o una scienza, ecc. ecc.

 L'unico ambito in cui il termine “lavoro" ha assunto un'errata accezione è quello politico. Di fatto l'ambizione del politico di oggi volge in un'unica direzione, ovvero quella della tanto bramata poltrona governativa per garantirsi privilegi ed abnormi retribuzioni. L’unica verità è che a distanza di oltre un anno da questa finta pandemia, il Governo ha completamente affossato il mondo del lavoro ed impoverito le famiglie, raggiungendo un tasso di povertà che non ha precedenti nel corso della storia. Come scrive il giornalista Cesare Sacchetti, 'oggi è la festa del lavoro che non c’è, diversi governi nel mondo stanno già sperimentando il reddito universale di base, fine definitiva del lavoro per come un tempo lo conoscevamo. Il regime mondialista vuole sostituire il lavoro con una elemosina del sistema e solo coloro che eseguiranno gli ordini della dittatura riceveranno l'elemosina. Per combattere il regime mondialista è necessario tenere in vita il lavoro. Reddito universale vuol dire schiavitù, lavoro vuol dire indipendenza. Nella giornata odierna del 1° maggio, tutti i politici, anche quelli più assopiti ci ricordano l’importanza del lavoro, quale principio di dignità ed indipendenza, facendo a gara nel promuovere nuove ricette. A ciò si sono aggregati anche i sindacati, che nel tempo (cooptati dalla politica) hanno contribuito a svilire questo organismo, diventando partecipe dell’azione governativa. È bene ricordare come vari esponenti sindacali, che hanno conquistato la tanto bramata poltrona governativa, Lama, Cofferati, Marini e Benvenuto, sono poi diventati parte del sistema politico stesso. La promozione politica ha conferito il potere a questi signori di avallare quel processo di smantellamento del tessuto industriale italiano, che ha visto grossi comparti produttivi abbandonare il nostro territorio. Gli interessi economici maturati nel tempo sono diventati così preminenti e condizionanti al punto da precludere ai sindacati qualsiasi vera attività per non dover entrare in conflitto con il potere politico. Come riporta la CONFSAL urge riformare il sindacato perché in grave conflitto di interessi." Lo dichiara in esclusiva con una nota ad Agenzia Stampa Italia (ASI) il Coordinatore Nazionale del Movimento Italia nel Cuore (MIC) Mauro Tiboni.

Continua a leggere