Obbligo vaccinale, Tiboni (MIC): “Falla del Governo. La direttiva UE 2016/680 blocca l’iter del decreto, serve il consenso del vaccinando"

(tiboni126ASI) "La bozza del decreto legge che il Governo si appresta ad emanare sull’obbligo vaccinale nei confronti degli operatori socio sanitari, non viola solo l'art. 32 della costituzione, la risoluzione 2361 della Corte Europea, i diritti internazionali derivanti dalla Convenzione di Oviedo e Codice di Norimberga, ma viola è anche la normativa sulla Privacy.

 Nello specifico la bozza prevede che gli ordini professionali dovranno trasmettere l’elenco degli iscritti alla regione o alla provincia autonoma, i datori di lavoro devono trasmettere all’ASL l'elenco dei dipendenti. Entro 10 giorni dalla ricezione, si legge, regioni e province verificano lo stato vaccinale e segnalano all’ASL chi deve ancora ricevere la somministrazione. La ASL entro cinque giorni contatta l’interessato chiedendogli di produrre la  certificazione o lo invita a sottoporsi alla vaccinazione. È bene ricordare che si tratta di dati sensibili ai sensi del D.Lgs 51/2018. Tale decreto dà attuazione alla direttiva europea 2016/680 del 27 aprile 2016 (di cui alleghiamo copia*) disciplinando che il trattamento dei dati senza il consenso dell’interessato è possibile solo in ambito penale per motivi di sicurezza. Sicurezza non significa sanità, sicurezza significa ordine pubblico, ovvero ambito penale. Al di fuori dell’ambito penale il trattamento è illecito e si applicano le sanzioni previste dagli articoli 41, 42 e 43 del D.Lgs 51/2018. L'articolo 41 parla di risarcimento del danno, mentre l’articolo 42 prevede sanzioni amministrative in capo a chi tratta e trasmette i dati. I soggetti a cui fa riferimento l’art. 42 sono i datori di lavoro e tutti quei funzionari che trasmetteranno i dati per conto del datore di lavoro o dall’ospedale alla ASL. Tali sanzioni amministrative vanno da 50.000 euro fino a 150.000 euro e sono previste anche sanzioni penali (ex art. 43 D.Lgs 51/2018) fino a tre anni di reclusione. Non si potrà dire che questo decreto legislativo non si applica perché c’è un decreto legge. Questo non sarà possibile in quanto il D.Lgs 51/2018 è attuativo di una direttiva europea, e le direttive europee. Appena il decreto legge sarà attuativo su questi presupposti e pubblicato sulla G.U. sarà possibile querelare e presentare esposti al garante della privacy nei confronti di chi trasmetterà questi dati. E’ sicuramente questo un passaggio molto importante al fine di interrompere sul nasce l’azione maldestra dei nostri governanti. Una delle azioni più ignobili compiute nel corso della nostra repubblica, costringere qualcuno a subire un farmaco sperimentale che non vuole. Obbligazione che potrebbe configurare anche il reato di estorsione (questo lo diranno i legali). Ci troviamo di fronte ad un Governo che non difende più i diritti del propri cittadini, ma impone coercizioni e restrizioni tipiche di un regime dittatoriale. Il Governo si prepari ad una infornata di denunce, le quali oltretutto avranno un iter decisamente più breve in quanto verranno rivolte al Garante della Privacy." Lo dichiara in una nota il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC).

 

*Allegato Direttiva UE 2016/680  Direttiva UE 2016/680


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