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Italia, verso un Britannia parte seconda?

(ASI) L'Italia è sotto osservazione non solo dei mercati. Lo è soprattutto dei poteri forti.  Siamo in balia di usurai mondiali senza scrupolo e di organisami internazionali non eletti dalla gente, abili solo a depredare gli Stati ed affamare i popoli.  Il tutto fatto "democraticamente" perchè i politici sono i camerieri della finanza ed ha venduto l'anima al dio mercato e la sovranità nazionali al vil denaro.

La gravità della crisi economica attuale e il non avere un'unica politica finanziaria europea volta a salvare realmente gli Stati aderenti ha ampiamente dimostrato  che l'Europa non è una vera unione dei popoli solidali fra loro, ma semplicemente il prevalere degli interessi particolari. Ossia si ha un'Europa più delle competizioni, piuttosto delle collaborazioni fra gli Stati.  
Per cui, non bisogna stupirsi se  la missione a Roma della Commissione europea, insieme a quella del F.M.I. ci sarà anche nel caso in cui Silvio Berlusconi dovesse dimettersi. Lo ha chiarito un portavoce dell'esecutivo europeo. Rispondendo alla domanda se, nel caso in cui il premier italiano dovesse lasciare, la missione sarebbe annullata, Amadeu Altafaj ha risposto: "No".  Appare chiaro che il panfilo Britannia è in procinto di raggiungere di nuovo il porto di Civitavecchia, spogliando, attraverso le solite ricette iper libriste, l'Italia degli ultimi residui del suo patrimonio produttivo e sociale. 

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