Tiboni (MIC): “il decreto sostegni una buffonata: ecco il cavillo nascosto che rimborsa briciole alle imprese, partite Iva e operatori economici”

tiboni43(ASI) Il Governo italiano capeggiato da Mario Draghi (ennesimo soggetto mai eletto dagli italiani) ha partorito con l’appoggio della lega di Salvini un ridicolo sostegno chiamato "misure urgenti”. Un sorta di misure, a dir poco ridicole, da erogare alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19 (decreto-legge).

 Nel decreto si prevede un contributo a fondo perduto per i soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione, nonché per gli enti non commerciali e del terzo settore, senza più alcuna limitazione settoriale o vincolo di classificazione delle attività economiche interessate. 

A prima vista limpressione è ottima, pensiamo: "finalmente il Governo si è deciso a sostenere Aziende, Partite IVA, ecc.” ma l’impressione dura poco, basta leggere con attenzione il contenuto del cosiddetto "decreto sostegni”. Si scopre così il cavillo nascosto, ossia la norma di calcolo che rimborserà solo poche briciole di quello che è il fatturato di un intera annata. Ecco cosa prevede la norma: “potranno presentare richiesta per questi sostegni i soggetti che abbiano subito perdite di fatturato, tra il 2019 e il 2020, pari ad almeno il 30 per cento, calcolato sul valore medio mensile. Il nuovo meccanismo ammette le imprese con ricavi fino a 10 milioni di euro, a fronte del precedente limite di 5 milioni di euro.” 

L’importo del contributo a fondo perduto sarà determinato in percentuale rispetto alla differenza di fatturato rilevata, come segue: 60 per cento per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 100mila euro; 50 per cento per i soggetti con ricavi o compensi da 100 mila a 400mila euro; 40 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400mila euro e fino a 1 milione di euro; 30 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione e fino a 5 milioni di euro e 20 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni e fino a 10 milioni di euro.”

Fino a qui sembra tutto ottimo, ma ecco che ad un certo punto si legge: "Potranno presentare richiesta per questi sostegni i soggetti che abbiano subito perdite di fatturato, tra il 2019 e il 2020, pari ad almeno il 30 per cento, calcolato sul valore medio mensile.” Ecco pertanto il cavillo nascosto, il rimborso a fondo perduto non viene commisurato sul fatturato anno, ma bensì sul valore medio mensile, una vera e propria presa in giro. Ma facciamo un esempio: “se una piccola un’azienda, partita iva, operatore economico ecc. aveva nel 2019 un fatturato annuo di € 50mila (pari ad una media mensile di € 4.166,00) e nel 2020 si è ridotto al 50%, ossia € 25mila (con una media mensile di € 2.083,33) il rimborso a fondo perduto sarà pari al 60% di € 2.082,67.

Una somma ridicola calcolata sulla differenza del fatturato medio mensile tra 2020 e 2019. In sintesi mentre le tasse le paghiamo su base annua, il rimborso a fondo perduto di Mario Draghi e del suo Governo viene erogato su un calcolo a base mensile. Una vera e propria presa in giro per gli Italiani di fronte agli emolumenti che questi signori si erogano mensilmente pari a decine e decine di migliaia di euro. Bastava il Governo Conte per portare avanti il processo di smantellamento del Paese Italia. Lo dichiara il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC).

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