Tiboni (MIC): “L’Europa ci ha polverizzato, è arrivata la norma che ci seppellisce: dobbiamo uscire"

tiboni34(ASI) Non bastavano le false promesse di questo Governo in era Covid a mettere sul lastrico le piccole e medie imprese italiane, alle quali si aggiungono professionisti, partite iva, ecc. ora ci si mette anche l’Unione Europea.

Infatti dal primo gennaio 2021 è entrata in vigore la nuova normativa sui conti correnti in rosso, secondo la quale gli addebiti automatici non saranno più consentiti sui conti non coperti da liquidità sufficienti. Tale norma impone che le banche debbano segnalare alla centrale rischi anche il semplice correntista che sconfina per pochi euro dal proprio conto corrente, una misura assurda che rischia di lasciare definitivamente sul lastrico un numero infinito di persone fisiche (famiglie) o imprese. In sintesi il cliente viene etichettato come cattivo pagatore, e nella sostanza basta uno sconfinamento sul conto corrente (con cui un cittadino paga tutti i suoi finanziamenti e le sue bollette) che automaticamente verrà segnalo al CRIF. Questa nuova norma non è altro che l’ennesima mannaia imposta da questa finta Unione Europea, un vincolo che obbliga il correntista al rientro immediato dallo sconfinamento e l’impossibilità di chiedere ulteriori prestiti, mutui e finanziamenti. Mentre prima l’iscrizione al CRIF avveniva solo per il mancato pagamento delle rate di un mutuo o di un finanziamento, ora con le nuove regole dell’Autorità Bancaria Europea recepite dai nostri governanti sarà estesa a tutti gli altri pagamenti incluse le utenze (energia, gas, acqua, telefono, Pay tv e quanto altro caricato con RID bancario sul conto). "Una norma questa che appare iniqua e lesiva dei diritti dei consumatori, specie in questo momento in cui milioni di famiglie versano in difficoltà economiche, e basta una spesa imprevista per portare a sconfinamenti sul conto, afferma il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele”. Sono 15 milioni le famiglie italiane a rischio insolvenza a causa di queste nuove regole, alle quali si aggiungono migliaia di imprese che rischiano il default. Queste norme impediscono gli addebiti automatici a coloro che hanno il conto in rosso.  Poi, dopo tre mesi di mancati pagamenti di soli 100 euro, si impone alla banca di segnalare il cliente al CRIF e classificare tutta la sua esposizione come 'crediti malati’. Grazie a questa ennesima mannaia imposta dalle stringenti regole europee sul credito, milioni di piccole e medie imprese, risparmiatori, partite iva, autonomi ecc. rischiano il default a causa di una improvvisa mancanza di liquidità. Questa politica sostenuta con un silenzio assordante da maggioranza e opposizione non fa altro che consolidare quel processo globalistico volto a distruggere socialmente ed economicamente l’Italia. Ci chiediamo infine come si possano accettare norme come queste, che portano solo all'impoverimento del nostro popolo. L’uscita da questa falsa Unione Europea è un passaggio necessario se vogliamo ritrovare la nostra identità e ritornare ad essere una grande potenza mondiale. Un traguardo raggiungibile solo ritornando sovrani. La favola dell’euro buono è al tramonto e presentare il conto all’Unione Europea dei danni economici di questo ventennio, sarà uno dei nostri  principali obiettivi politici . Lo dichiara ad ASI il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC).

 

 

 

 

 

 

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