Coronavirus, la Ugl a fianco degli operatori di Sicurezza civile. “Anche nell’emergenza grande contributo al pari delle forze dell’ordine. Categoria che merita dignità e non diritti calpestati”
(ASI) Tra i tanti lavoratori impegnati in queste giornate di particolare emergenza, legata all’epidemia Covid-19, a Catania e provincia ci sono stati anche gli operatori del settore della Sicurezza civile.                                                                                                                                     Centinaia di donne e uomini che hanno continuato a lavorare negli ospedali, all’interno degli stabilimenti, davanti gli istituti di credito e gli sportelli postali ed in molti altri siti, sempre con grande passione ed abnegazione. A sottolineare questo aspetto, ci ha pensato nei giorni scorsi durante un incontro in videoconferenza il reggente etneo della federazione di categoria della Ugl, Fabio Magliano. “Come sempre, anche questa volta, in un contesto certamente non semplice le guardie giurate e gli addetti alla vigilanza privata hanno dato un contributo di grande importanza al pari di quello profuso dalle forze dell’ordine, spesso collaborando in piena sinergia con Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Vigili urbani, per il mantenimento della sicurezza. Un lavoro in prima linea – ha evidenziato Magliano – soprattutto nelle strutture ospedaliere, nei pronto soccorso e nelle aree più delicate. Per questo ci tengo a ringraziare i vertici ospedalieri che non hanno mai fatto mancare i dispositivi di protezione individuale ai lavoratori, così come le società di vigilanza che tra mille difficoltà si sono adoperate per recuperare guanti e mascherine indispensabili in questo frangente. Allo stesso tempo, però, vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per ciò che sta accadendo a molti nostri colleghi che, non essendo impegnati nei servizi di guardiania o portierato, essendo calata la richiesta di altro genere di missioni (come ad esempio i portavalori) sono stati posti in cassa integrazione. Come sappiamo ancora oggi il sussidio non è stato erogato dall’Inps e circa 50 guardie giurate, solo nella nostra provincia, sono disperate poiché lo stipendio mensile non è mai sufficiente a poter accumulare risparmi, dopo aver fatto fronte alle spese personali. Facciamo quindi appello alle istituzioni perché si possano prendere in carico il bisogno di chi lavora nel ricevere mensilmente ciò che gli spetta, anche quando l’emolumento è un ammortizzatore sociale. La nostra è una categoria che merita il riconoscimento della giusta dignità e non diritti calpestati – tuona il reggente catanese. Basta con i cambi d’appalto e con le gare al massimo ribasso che producono soltanto deroghe e tagli fortemente penalizzanti, sia dal punto di vista degli stipendi, dell’anzianità e degli emolumenti, che per il mantenimento dei livelli occupazionali. Ogni volta per noi non è una procedura, ma una vera e propria battaglia, quasi una guerra tra poveri e, per tale motivo, chiediamo più garanzie per il settore.” A sostenere con forza l’operato del reggente Fabio Magliano, c’è anche il segretario territoriale Giovanni Musumeci che aggiunge: “Come Ugl siamo a fianco di tutti i lavoratori della Sicurezza civile della nostra realtà metropolitana e non solo, riconoscendone il sacrificio quotidiano quasi sempre bistrattato. Continueremo e rafforzeremo il nostro impegno, invocando l’intervento delle istituzioni locali e nazionali, perché si abbiano regole più chiare e meno sfavorevoli per chi lavora in questo comparto.”

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