Importante solo l'intervento sotto i 25mila euro. Per il resto, siamo riusciti a fare un provvedimento che aiuta più gli istituti di credito che le aziende che devono essere finanziate. Più burocrati ci devono mettere la bocca e meno soldi arrivano

(ASI) LE GARANZIE  dello Stato alle banche sono già oggi all’80%. Passano al 90 e al 100% in modo contorto e con troppi soggetti coinvolti senza buttare giù il muro delle sofferenze pregresse. Purtroppo non funzionerà. Perché la valutazione di merito della banca è sospesa solo sotto i 25 mila euro di prestito. Sopra, tornerà a fare la banca. Avrà solo una massa in più di garanzie da gestire che potrà utilizzare per coprirsi sul rischio legato a esposizioni pregresse e, quindi, per migliorare il proprio rating aziendale.

Siamo arrivati al punto di fare un provvedimento che aiuta le banche invece delle imprese. I mercati lo hanno capito e i titoli bancari ne hanno beneficiato anche se questo idillio – temo – durerà poco perché oggi sono in gioco gli Stati e l’Italia con questo provvedimento è meno forte degli Stati francese e tedesco.

Siamo in tempi di economia di guerra e noi continuiamo a sfornare decreti che sparano a palle incatenate. Non è vero che non servono a niente, ma sul campo di battaglia non bastano. Dobbiamo misurarci con ben altre potenze di fuoco. Soprattutto, non riusciamo a fare sparare i nostri cannoni. Come si possa perdere in un momento come questo ore preziose per decidere se la Sace deve rimanere sotto il cappello di Cdp o direttamente del Tesoro senza neppure capire come sia finita francamente è amaramente sorprendente.

Vorremmo essere chiari: più giri si devono fare più burocrati ci devono mettere bocca, più soggetti economici sono chiamati a dire la loro, meno soldi arrivano a chi devono arrivare. Con questo provvedimento possono tirare un sospiro di sollievo – e di questo ne diamo volentieri atto – il mondo dell’artigianato e del piccolo commercio che avranno una iniezione di liquidità certa a stretto giro. Il resto è nelle mani del Signore perché le tutele penali che chiedevano le banche non ci sono e la garanzia dello Stato per chi ha esposizioni in Npl o in Forborne che riguardano almeno le imprese di metà Paese non ci sono...

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Lo scrive nel suo editoriale il Direttore del Quotidiano del Sud  Roberto Napoletano

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