(ASI) Le ultime agenzie stampa  mettono in risalto una notizia che, se confermata dai fatti, danneggerebbe ancora di più l'economia italiana già di per sé in difficoltà. Gli ultimi segnali indicano un inasprimento della 'guerra dei dazi' che da tempo, contrappone anche  gli USA alla UE.

A breve distanza dagli accordi-tregua USA-Cina, sembra aprirsi un nuovo fronte dell'infinita guerra sui dazi, che rappresenta uno dei punti forti della politica economica dell'Amministrazione Trump. Tutto nasce dalla rivalità commerciale tra due aziende di primo piano del settore aerospaziale, e dal timore che  Airbus (UE) danneggi gli interessi della rivale Boeing (USA). Per questo gli USA  starebbero programmando nuovi aggravi fiscali sulle esportazioni . Però, in questo caso a rimetterci sarebbe principalmente l'Italia e ad essere penalizzati i suoi prodotti agroalimentari, da sempre punte di eccellenza dell'esportazione italiana nel mondo. Tra essi,  formaggi (parmigiano, provolone ecc.), salsicce, prosciutti, pasta e olio di oliva.

A ulteriore complicazione delle cose, si aggiunge l'intesa commerciale di libero commercio (preliminare) raggiunto tra Unione Europe e i Paesi del Mercosur(Argentina,Brasile, Paraguay,Uruguay e Venezuela). Allarme e preoccupazione sono stati espressi a vario tirolo dalle principali associazioni del settore agricolo (Cia-agricoltori italiani, Confagricoltura e Coldiretti), per le quali c'è il rischio che il mercato italiano  sia invaso da prodotti di qualità inferiore, oltre che carenti di adeguate garanzie igenico-sanitarie. 

Una conclusione generale potrebbe essere questa: come al solito l'Italia è la più colpita, mentre la Germania, che è la potenza egemone della UE ne esce quasi indenne. Infatti l'industria agroalimentare tedesca è pressoché inesistente, mentre il suo potenziale industriale non conosce (quasi) ostacoli daziari all'esportazione. Quindi, almeno apparentemente, tutto avvantaggia la ricca Germania che. da parte sua,  è così generosa da riversare il peso economico del fenomeno migratorio sulle spalle principalmente dell'Italia. Gli ultimi fatti della "Sea Watch 3" lo confermano. Un quesito al popolo sovrano d'Italia: Conviene ancora restare nell'Unione Europea?


Redazione Agenzia Stampa Italia

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