(ASI) Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che è anche presidente del Csm ha fissato per il 6 e 7 ottobre elezioni suppletive per sostituire i pm finora dimissionari, Luigi Spina e Antonio Lepre.

La sostituzione è il primo passo perché “si volti pagina” rispetto a quello che è successo nel Csm restituendo alla magistratura indipendenza e prestigio, dicono dal Quirinale. Prestigio – sottolineano dal Colle – che le ultime vicende hanno “incrinato” tra i cittadini. Niente scioglimento, dunque, è la linea del capo dello Stato. Perché contrasterebbe con la volontà di “cambiare le procedure elettorali espressa da più parti”.

“La richiesta di scioglimento anticipato comporterebbe la rielezione dei suoi membri con i criteri attuali e contrasterebbe con la necessità di cambiare le procedure elettorali da più parti richieste”, fanno sapere dal Quirinale. La decisione del Colle arriva alla fine di una giornata di crescente pressing politico attorno al Capo dello Stato per l’azzeramento di Palazzo dei Marescialli, incagliato in una crisi istituzionale senza precedenti.

Lo stesso Silvio Berlusconi è uscito allo scoperto. “Chiederemo un’udienza la Capo dello Stato per esporre le nostre preoccupazioni e chiedere lo scioglimento del Csm – ha detto rilanciando la richiesta di Forza Italia . – Ci sono ombre troppe serie”. Berlusconi ha chiesto una commissione d’inchiesta. Ma proprio la necessità di cambiare le regole per le elezioni dei membri del Consiglio è stata la chiave che ha permesso a Mattarella di respingere gli assalti. La sostituzione dei dimissionari è il primo passo affinché “si volti pagina” rispetto a quello che è successo nel Csm restituendo alla magistratura indipendenza e prestigio sottolineano fonti del Quirinale spiegando che proprio le ultime vicende hanno “incrinato” questo prestigio. L’obiettivo del presidente Mattarella è uno solo: restituire quel prestigio e quell’indipendenza della magistratura che oggi sono fiaccati dalla bufera dell’inchiesta e dall’amplificazione mediatica attraverso una serie incalzante di trascrizioni di intercettazioni.

Intercettazioni che saranno valutate penalmente ma che di certo mostrano all’opinione pubblica una poco edificante commistione tra politica e magistratura. Mattarella ha avuto in queste settimane continui contatti con i vertici del Csm e con il ministro della Giustizia. In una prima fase il presidente aveva dato mandato al vicepresidente Ermini di esplorare ed approfondire la gravità della situazione. Ma poi ha deciso di “voltare pagina”.

Aurelio Coppeto - Agenzia Stampa Italia

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