(ASI) - La partita sulle pensioni sembra non essere finita con ‘quota 100’. Un emendamento al decreto legge Crescita, presentato dai relatori nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, prevede un "contratto di espansione" che consente alle imprese con un organico maggiore di 1.000 unità che intendono avviare processi di reindustrializzazione e riorganizzazione, di adottare particolari misure. 

In particolare la possibilità per i lavoratori che si trovino a non più di 84 mesi dal conseguimento della pensione, di vedersi riconosciuta un'indennità misurata in base al trattamento pensionistico lordo, maturato al momento della cessazione del rapporto di lavoro. In poche parole si andrebbe in pensione con 7 anni di scivolo.

La misura verrà sperimentata per gli anni 2019 e 2020 e riguarderà le aziende impegnate in “una strutturale modifica dei processi aziendali finalizzati al progresso e allo sviluppo tecnologico delle attività”. Sarà possibile procedere all'assunzione di nuove professionalità e riconoscere un'indennità di prepensionamento per coloro che raggiungeranno i requisiti per andare in pensione nei successivi 7 anni. Questo emendamento, insieme alle altre 12 proposte di modifica al Decreto Crescita, è stato presentato alla ripresa dei lavori, dopo la pausa del fine settimana, il che ha provocato le proteste da parte delle opposizioni che hanno lamentato il poco tempo a disposizione per esaminare i testi e presentare eventuali contro emendamenti.

 

Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia

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