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Landini (segretario Fiom): Confindustria contro il contratto nazionale

(ASI) Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, va giù duro: "Confindustria finalmente getta le maschera: vuole cancellare i contratti nazionali nel nostro Paese, e chiede una legge per permettere ad un'azienda di farlo. Vuole insomma un regolamento delle libertà".

 

 La sua reazione segue alla nota diramata da Alberto Bombassei, vice-presidente di Confindustria, la quale saluta favorevolmente la sferzata di Sergio Marchionne sui contratti nazionali: "Condividiamo pienamente la richiesta di Fiat di avere un sistema in cui i contratti stipulati con una maggioranza dei lavoratori siano pienamente vincolanti per tutte le organizzazioni presenti in azienda".

Il parere di Landini è che "Bombassei sta offrendo a Marchionne una cosa che sa che non vale, e chiede addirittura una legge che ora non esiste. Quindi chiede in sostanza di non rispettare le leggi attuali". Il leader di Fiom prosegue: "Se Bombassei pensa che ognuno può fare come gli pare, mi sembra che vada contro gli interessi degli associati di Confindustria e anche contro gli interessi del Paese". "Bombassei dice che si possono superare i contratti nazionali tranquillamente. Considero sbagliata l'idea che per competere bisogna cancellare i contratti nazionali. Si conferma da un lato che gli accordi fatti dalla Fiat avevano un obiettivo esplicito di uscire da contratto nazionale, violando norme, e se Confindustria segue Fiat su questa strada - afferma ancora Landini -, non fa altro che accreditare l'idea di un superamento dei contratti nazionali e della contrattazione integrativa tra le parti".

"E' singolare poi - aggiunge - che Confindustria citi il voto dei lavoratori solo nel caso della Fiat, che come noto, è stato un voto sotto ricatto, e la Fiat sa perfettamente che maggioranza lavoratori non è d'accordo. Confindustria fa finta di non capire che i contratti separati esistono perchè si è impedito ai lavoratori di votare e di decidere". "Ci vorrebbe un accordo e una legge - è la sua conclusione - che sancisse diritto lavoratori di votare, e che le piattaforme di un accordo dovrebbero essere votate".

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