(ASI) Roma - "I cittadini di Guidonia Montecelio non devono pagare con la loro salute il business dello smaltimento dei rifiuti. No all'impianto Tmb, peraltro sotto sequestro della magistratura". È la denuncia di Mauro Antonini, candidato presidente alla Regione Lazio per CasaPound, in merito alla decisione del Consiglio dei ministri di legittimare l'impianto di trattamento meccanico biologico nella zona dell'Inviolata.

"Un orribile regalo di Natale da parte del governo centrale e della Regione Lazio, in barba alla giunta a 5 stelle di Guidonia, che premia il signor Manlio Cerroni, proprietario dell'impianto e condanna l'intero territorio di Guidonia Montecelio a subire le conseguenze ambientali e sanitarie di un centro di smaltimento dei rifiuti che non dovrebbe aprire, visto che l'area è stata messa in sicurezza dal 2011 a causa di un vasto inquinamento della falda sottostante. Un impianto - ricorda Antonini - costruito nel bel mezzo del Parco regionale naturale archeologico dell'Inviolata di Guidonia, con tanto di vincolo paesaggistico".
"Pertanto CasaPound - afferma il candidato alla presidenza della Regione Lazio - è al fianco dei cittadini e delle associazioni locali nel fare ricorso al Consiglio di Stato contro l'impianto illegale, visto che i responsabili della sua realizzazione sono sotto processo. Ricordiamo, inoltre, che esiste una sentenza della Cassazione penale secondo cui l'impianto gode di autorizzazione regionale illegittima. Questo la dice lunga su come alla Pisana certi affari vengono prima del benessere dei cittadini".
Sulla stessa linea il responsabile territoriale di CPI Tivoli e Guidonia, Federico Rapini: "Non siamo disposti a far diventare Guidonia la discarica di Roma né di altre città. Saremo al fianco dei cittadini, dalle piazze ai tribunali, per impedire che ciò accada. I guidoniani non devono pagare per l'incapacità e l'arroganza di chi vuole riaprire un impianto tutt'ora posto sotto sequestro e che rischia di mettere in serio pericolo la salute dei cittadini".

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