(ASI) “Prima le voci di un rinvio della decisione sulla vendita al 2018, con il benestare dei sindacati, poi la scelta del ministero, data quasi per fatta, a favore della cordata Arcelor-Mittal-Marcegaglia, quindi, sempre da Roma, la frenata repentina e la quasi smentita. Il tutto sotto lo sguardo vigile (e minaccioso) dell’Unione europea, nell’arco di pochissimi giorni, e di fronte all’inquietudine dei lavoratori, preoccupati per esuberi che comunque non mancheranno, e dei cittadini di Taranto. Sulla vicenda Ilva vige il caos assoluto. L’attesa decisione sul futuro dell’acciaieria sembra ancora in alto mare, o forse no. Capire che cosa stia realmente succedendo nei palazzi del potere deputati a dirimere la matassa Ilva è quanto mai arduo. Il governo, non pago della richiesta di trasparenza avanzata da Bruxelles, continua a dire tutto e il contrario di tutto, utilizzando (come da sempre accade), il destino del più grande impianto siderurgico europeo per fini propagandistici ed elettorali. I tarantini dicono basta a chi promette e non decide, ad una politica che specula ma senza responsabilizzarsi. Il governo ha il dovere di fare chiarezza prima possibile, “ lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto alla Camera dei Deputati.