(ASI) “Trovo incomprensibile che molti insegnanti di sostegno umbri - 16 sostegno infanzia (a fronte di 72 cattedre disponibili) e 37 sostegno secondaria (a fronte di 150 cattedre disponibili), entrati di ruolo, si siano dovuti trasferire in un’altra regione in virtù del piano straordinario di mobilità territoriale e professionale previsto dalla riforma ‘Buona Scuola’.
Lo trovo incomprensibile semplicemente perché il posto che questi insegnati di sostegno hanno lasciato, magari nella loro provincia di residenza, è rimasto vacante ed in alcuni casi gli alunni hanno iniziato la scuola senza docenti di sostegno, e si sono poi trovati a subire un continuo cambio di insegnanti che in alcuni casi è durato fino alla fine del 2016.” Lo dichiara in una nota Pietro Laffranco, deputato umbro di Forza Italia. “Considerando che il territorio umbro ha una richiesta di docenti di sostegno di gran lunga maggiore rispetto agli insegnanti specializzati presenti, ho ritenuto doveroso interrogare su tutto questo il Ministro dell’Istruzione Fedeli. Chiedendole – prosegue Laffranco - se non ritenga giusto dover adottare iniziative volte a sbloccare il vincolo triennale della mobilità per permettere l’’effettiva utilizzazione del personale presente sul territorio e delle sue potenzialità, al fine di garantire un miglior servizio scolastico. Ho chiesto anche quali iniziative il Ministro intenda assumere per consentire a chi è stato assunto lontano ma ha ottenuto l’assegnazione provvisoria nella provincia di appartenenza, di rientrare stabilmente nella provincia di assegnazione provvisoria trasformando il posto occupato attualmente facente parte dell’organico di fatto in un posto convogliante nell’organico di diritto.

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