(ASI) “Nizza come Berlino. In entrambi i casi i terroristi protagonisti di episodi che hanno insanguinato la nostra Unione hanno avuto legami con l’Italia. Se Chokri Chaffroud, il complice di Mohamed Bouhlel, lo stragista di Nizza, avrebbe vissuto per anni a Gravina in Puglia, il terrorista Anis Amri, responsabile della strage del mercatino di Natale nella capitale tedesca, successivamente ucciso in uno scontro a fuoco con le forze di polizia a Sesto San Giovanni, era arrivato in Sicilia con un barcone, e pochi mesi dopo era stato condannato a 4 anni per appropriazione indebita, minacce e lesioni, scontando tutta la pena nel carcere di Catania. La stampa nazionale ha anche recentemente evidenziato la presenza di cellule terroristiche nella vicina Albania. Alla luce di uno scenario alquanto allarmante ho rivolto un’interrogazione al ministro dell’Interno, per sapere come l’esecutivo intenda garantire la sicurezza al popolo italiano, proprio a partire dal Salento, dalla nostra Puglia. Il Viminale dica anche quali iniziative intenda adottare nei confronti degli immigrati presenti in Italia e condannati per reati puniti dalla legge nazionale e ne indichi il numero. Chiarisca infine se intenda assumere iniziative per provvedere al rimpatrio dei detenuti stranieri affinché scontino la pena nei loro Paesi d'origine per evitare l'affollamento nelle carceri italiane e un ulteriore spreco di risorse pubbliche”, così l’onorevole Vincenza Labriola del Gruppo Misto alla Camera dei Deputati.

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