(ASI) Reggio Calabria - "La pesante e sonora bocciatura del Piano di rientro del comune di Reggio elaborato dalla fallimentare giunta Falcomatà (PD), assunta da parte della Corte dei Conti, rappresenta l’ennesima inequivocabile certificazione della totale inadeguatezza politico-amministrativa della compagine che in questi due anni di gestione si è caratterizzata solo e soltanto per l’arroganza dei comportamenti e per il nulla nei risultati.

L’ultima decisione della Magistratura contabile evidenzia, con chiarezza assoluta e senza il bisogno di ogni ulteriore commento, la totale inidoneità che regna sovrana nelle stanze di palazzo S. Giorgio.
In una città normale i diretti responsabili di questa bocciatura che, come noto, sono il sindaco Falcomatà e il vicesindaco Armando Neri avrebbero già rassegnato le dimissioni per manifesta incapacità amministrativa, ma Reggio non è affatto una città normale e questi personaggi restano tranquillamente incollati alle poltrone...
Anzi, fatto ancora più grave, l’amministrazione comunale di Reggio Calabria, monocolore del PD, fondata su una mostruosa “amicopoli – studiopoli – parentopoli” ha furbescamente fatto finta di nulla e non ha sentito il dovere etico e morale di comunicare ai cittadini la gravissima decisione della Corte dei Conti che, però, è stata “scovata”da un giornalista.
I cittadini sono, pertanto, costretti a scontare ancora una volta l’arrogante decisione iniziale del sindaco Falcomatà di non dichiarare il dissesto finanziario.
Chi doveva garantire? Quali creditori voleva salvaguardare? Domande legittime che certamente non avranno una risposta da parte dell’arrogante sindaco.
Un dissesto che, però, è nei fatti concreti poiché oggi i reggini stanno pagando le tasse e i tributi comunali, per servizi spesso inesistenti, con le tariffe da dissesto finanziario.
Basta ricordare, per esempio, le salatissime e sempre più esose bollette per il servizio idrico (caratterizzato da acqua inesistente o non potabile che, quindi, deve essere comprata dalle famiglie) che in questi giorni stanno inondando le case dei cittadini.
Insomma, la Corte dei Conti, istituzione che non si accontenta di documenti e relazioni basati su stupidi selfie o su ridicole partite con il biliardino giocate mentre la città affonda, ha dimostrato ancora una volta che la città è nelle mani di nessuno.
L’enorme impopolarità del fallimentare sindaco Falcomatà è sotto gli occhi di tutti.
C’è poco da sperare; l’unico auspicio è che questi sedicenti amministratori, protagonisti di questo nuovo incubo amministrativo, se ne tornino al più presto a casa liberando la città dalla cappa di arroganza rappresentata dalla giunta Falcomatà, nefasta espressione della peggiore “amicopoli – studiopoli – parentopoli”.
Lo dichiara in una nota Ivan Tripodi, segretario cittadino del PCI di Reggio Calabria.

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