Consultazioni. Berlusconi spinge per il voto. Gentiloni primo nel totopremier

consultazioniquirinale(ASI) Roma - «Una legge elettorale da approvare subito e poi voto». Silvio Berlusconi non ha alcuna intenzione di perdere tempo. Insieme ai capigruppo di Camera e Senato Renato Brunetta e Paolo Romani, il leader di Forza Italia ha incontrato il Presidente Sergio Mattarella nell'ultimo giorno di consultazioni con le forze politiche.

Berlusconi ha detto ai giornalisti nella sala stampa del Quirinale di aver suggerito a Mattarella l'unica via d'uscita per questa crisi. «Un governo di scopo quanto prima - auspica l'ex presidente del Consiglio - quanto basta per far approvare una nuova legge elettorale con la quale i cittadini possano esprimersi. Respingeremo però un esecutivo di larghe intese. Per tutto il resto ci affideremo al senso di responsabilità istituzionale del presidente».

Dopo di lui sono attesi al Quirinale la delegazione del Movimento 5 Stelle e quella del Partito Democratico, questa mattina ospite di Matteo Renzi a Palazzo Chigi.
Un'ora e mezzo di colloquio dove il premier dimissionario ha chiarito le proprie posizioni con Lorenzo Guerini, Matteo Orfini e i capigruppo Ettore Rosato e Luigi Zanda.
Attesi subito dopo il M5S alle 18 da Mattarella, hanno lasciato poi il posto al ministro della giustizia Andrea Orlando.
Per Graziano Delrio si tratta di ordinaria amministrazione. Per Roberto Speranza è necessaria una discontinuità con la linea finora seguita per evitare nuove sconfitte.
Il Nuovo Centrodestra e Denis Verdini si sono resi disponibili per un governo di scopo, per il quale spicca su tutti il nome del ministro degli affari esteri Paolo Gentiloni. Renzi continua a respingere ogni ipotesi legata a un suo reincarico.

I delegati 5 Stelle hanno deciso di incontrare il Presidente della Repubblica, differentemente da quanto dichiarato alla vigilia, ma senza Grillo e in forma molto istituzionale.
«Abbiamo posto sul tavolo poche ma semplici questioni - hanno detto i delegati pentastellati - Renzi ha fallito, nessun altro governo nominato dall'alto avrebbe la legittimazione popolare. Basta abusare della pazienza dei cittadini, è il tempo delle urne».

Se l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia è sceso in campo per unire le forze di sinistra, Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni e la Lega di Matteo Salvini vogliono subito il voto, come ha detto lo stesso Beppe Grillo, anche a costo di andare alle urne con l'Italicum.
A dispetto della loro richiesta, le leggi elettorali vigenti per camera e Senato sono troppo diverse e quindi soggette al rischio di incostituzionalità. Sull'Italicum la Consulta si pronuncerà solo il 24 gennaio, data molto criticata dalle opposizioni.

Qualche indicazione sul prossimo presidente del Consiglio potrebbe arrivare fra domenica 11 e lunedì 12 dicembre.

Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia

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