(ASI) “La nostra città e il dramma ambientale e sanitario che drammaticamente, e da lunghi anni la caratterizza, non rappresentano un’emergenza che le istituzioni si prefiggono di affrontare scrupolosamente e risolvere, bensì esclusivamente uno strumento, usato dai contendenti dell’arena politica, per il raggiungimento di ben altri obiettivi.  Quanto andato in scena in seno al Partito Democratico, con il braccio di ferro tra l’ormai ex premier Renzi e il presidente della regione Puglia Emiliano, alterco che ha riempito per settimane le pagine dei giornali, non è stato uno scontro dettato da diverse e contrapposte strategie per affrontare il nodo Ilva e risolvere una situazione sanitaria che a Taranto è divenuta insostenibile, ma una sfida per il potere all’interno dello stesso PD. Il piano di decarbonizzazione dell’acciaieria? Il report epidemiologico della Regione? Il risarcimento per oltre un miliardo di euro da parte dei Riva alla città ionica? I 50 milioni per la sanità tarantina annunciati e poi scomparsi dalla Stabilità? Battaglie, o presunte tali, di una guerra mirata in primo luogo dalla conquista della segreteria democratica. Un mezzo e non un fine, con il rischio che ora Taranto e i suoi annosi problemi vengano ancora una volta messi nel dimenticatoio”, lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.

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