(ASI) "I fatti di Nizza ripropongono un tema che coinvolge la stabilità emotiva, politica e sociale dei popoli europei.

Il falso buonismo, il voler ritenere "l'altro" da aiutare solo lo straniero e non mai i nostri in difficoltà, il considerare un morto durante una rissa, sorta da insulti verbali, degno di funerali di stato, solo perchè di colore, come nel caso di Fermo, mentre i 9 italiani assassinati a Dacca non sono stati degni di un tale onore, sono alcune delle ragioni per cui ci sentiamo insicuri ed indifesi.
Bisogna piantarla con la condiscendenza e tornare ad essere orgogliosi della nostra identità e della nostra storia, a rivendicarla e difenderla, ma per fare questo bisogna che tutto il popolo si assuma le proprie responsabilità e dia il proprio contributo per recuperare la sicurezza di cui sentiamo giustamente bisogno. Non basta pensare a delegare alle forze dell'ordine, bisogna in prima persona aiutare e sentirsi interni a questo sottile conflitto.
Occorre correre ai ripari prima che sia troppo tardi.
E allora rispediamo a casa loro tutti coloro che non siano radicati nella nostra struttura sociale e nazionale,senza discriminazioni nè di razza, nè di religione, e interrompiamo questo orribile traffico di esseri umani, dietro cui si celano gli enormi interessi delle sedicenti associazioni umanitarie e dei loro ispiratori ; riprendiamo a tutelare la nostra comunità nazionale prima e più di ogni altra cosa; rieduchiamo i nostri giovani al senso civico ed all'autodifesa; ripristiniamo l'obbligo del servizio militare o in alternativa quello civile per preparare i giovani alle proprie responsabilità; insegniamo ai ragazzi nelle scuole, sin dalle elementari, l'amore per la propria comunità e la solidarietà per i propri concittadini.
Dobbiamo capire che sentirci vicini e non fregarsene significa sentirsi più sicuri ed essere pronti a difenderci l'uno con l'altro.
Tutto questo vuol dire liberarsi dalla ideologia liberista e tornare ad essere uomini animati dal senso della comunità e dallo spirito di solidarietà.
Prepariamo i nostri figli ed i nostri nipoti a potersi difendere ed a sentirsi sicuri a casa propria. Nei momenti difficili occorre impegno e sacrificio".

Lo dichiara Adriano Tilgher , presidente del Fronte Nazionale.

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