(ASI) Roma – “Centinaia di migliaia di sms il giorno prima delle elezioni invadono i telefoni di altrettanti cittadini. Ciò in barba alla norma sul ‘silenzio elettorale’ e al trattamento dei dati personali. Ma il Garante delle comunicazioni fa come Ponzio Pilato e se ne lava le mani”. Così il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, in un’interrogazione al premier Matteo Renzi e ai ministri dell’Interno e dello Sviluppo economico. Di Maio ha raccolto numerose segnalazioni in occasione delle ultime elezioni europee.
“Si tratta – continua - di testi inviati dal mittente ‘PD Renzi’ con scritto: ‘Domenica vota il Partito Democratico. E convinci amici e colleghi unoxuno. Le nostre idee contro i loro insulti perché l'Italia conti in Europa. Matteo Renzi’”.
Del caso è stata investito il Garante delle comunicazioni che ha licenziato la pratica dichiarandosi incompetente e suggerendo di rivolgersi alle Prefetture. “Ciò nonostante l’AgCom gestisca le segnalazioni sulle violazioni del ‘silenzio elettorale’ utilizzando anche fondi pubblici” aggiunge Di Maio che conclude domandando a Renzi se non “ritenga dignitoso per sé stesso e per la carica che ricopre svolgere o, comunque, che sia svolta in suo nome, attività di propaganda proprio nelle giornate del cosiddetto silenzio elettorale”. 

Redazione Agenzia Stampa Italia

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