Libia: Calderoli (Lega), Governo da ricovero, perché nostri operatori disarmati in acque libiche?

(ASI) “Cosa ci faceva una motovedetta italiana nelle acque a 50 km di distanza da Tripoli quando l'operazione Triton prevede un controllo di 30 miglia dalle nostre coste?

Come si possono mandare nostri operatori disarmati in acque che bagnano un paese in preda a una guerra interna e contro il mondo occidentale?”

Queste le domande che Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato, rivolge al Governo in riferimento alle minacce da parte di uomini armati di mitra subite ieri dall’equipaggio di una motovedetta della Guardia Costiera italiana che stava soccorrendo un'imbarcazione con migranti a bordo, a circa 50 miglia da Tripoli.
“L'Isis ha definito il nostro un governo di 'crociati', ma sbaglia”, afferma l’esponente della Lega Nord che spiega: “Il nostro governo è da Croce Rossa nel senso che bisogna chiamare subito un ambulanza per portarli in ospedale - conclude - per manifesta incapacità di gestire le vicende interne ed internazionali”.

Libia: Calderoli, “ministro invasione” ammette rischi infiltrazioni, nostre coste in pericolo

 “L'immigrazione incontrollata ci espone al rischio di infiltrazioni jihadiste: oggi tutti, seppur in ritardo, danno ragione alla Lega Nord, anche chi fino a ieri negava l'evidenza pur di darci contro”. Lo dice Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato, che precisa: “Perfino il “ministro dell'invasione” è stato costretto ad ammetterlo, peccato che proprio Alfano fino a pochi giorni fa assicurava che tali infiltrazioni non erano possibili e sia tra i principali responsabili di questa situazione”.

“Sulla Libia già nel 2011, quando ero ministro, avevo dichiarato la mia contrarietà all'intervento armato italiano contro Gheddafi - ricorda Calderoli - ora anche chi criticò quella posizione si rende conto che il dittatore era l'unico che riuscisse, pur con metodi poco democratici, a mantenere l'ordine in quell'area e a porre un freno agli integralisti islamici”.

Calderoli osserva che “adesso ci troviamo con la Libia controllata dall'Isis e le nostre coste a portata dei loro missili”.

“Mi auguro che questa volta si valuti con più attenzione come sia meglio intervenire, anche se - conclude - da chi ci ha fatti invadere da 180 mila clandestini, solo lo scorso anno, non mi aspetto niente di buono”.


Redazione Agenzia Stampa Italia

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