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(ASI) Firenze. Lettere, Architettura e Magistero (Scienze della Formazione, nda) sono le ultime facoltà ancora presenti nel cuore storico di Firenze, dopo la delocalizzazione di alcuni poli in strutture più moderne site in periferia. A destare preoccupazione tra studenti e residenti è il cattivo stato di conservazione delle aree che ospitano i corsi umanistici, in particolare il chiosco di piazza Brunelleschi per decenni preda di un degrado che neanche gli interventi recenti del Comune pare abbiano arginato.

Essendo quella di Firenze una delle facoltà umanistiche più importanti del Bel Paese, ASI  ha voluto affrontare l'argomento dello stato di conservazione degli edifici con Roberta Castelli, dottoressa in storia dell'arte che, nel contesto universitario del centro storico mediceo, studia e opera da tempo.

 

Dottoressa Castelli qual è la situazione delle facoltà centrali?

 

Direi non buona. Mancano degli interventi tesi al recupero e alla pulizia delle strutture, molte delle quali edifici antichi che necessiterebbero di costante controllo. Magistero (Scienze della Formazione, nda) è una delle realtà forse meno gravi; Lettere invece è in condizioni precarie.

 

Cioé?

 

Al di là di lavori esterni (cancellata e ripulitura delle pareti) la situazione interna resta invariata da anni: le antiche lapidi del chiostro che costeggia l'aula internet (la facoltà era un monastero) meriterebbero di essere almeno ripulite; gli arredi andrebbero aggiornati, senza contare poi la biblioteca sita al piano superiore: uno dei centri di studi umanistici più importanti d'Italia dovrebbe, a mio avviso, valorizzare di più il suo patrimonio librario. E poi i nomadi che si aggirano nel cortile dove gli studenti si incontrano tra una lezione e l'altra.

 

Nomadi?

 

Nomadi. E anche clochard che, da tempo ormai, si acquartierano di fronte all'ingresso. Un fenomeno, quest'ultimo, ormai ridimensionatosi negli ultimi anni, ma ancora presente. C'è poi la questione de La Pergola, antica chiesa dell'Orbatello, sconsacrata, che ospita un'importante biblioteca.

 

Può parlarcene?

 

Nel XIV secolo La Pergola era stata un ospizio per le donne abbandonate; poi, negli anni Sessanta del '900 il docente di storia contemporanea Roberto Salvini (Firenze 1912-1985) intervenne affinché divenisse centro di cultura. La Pergola conserva la collezione privata del docente fatta di cinque mila volumi e oltre ventimila monografie. Che di tanto in tanto spariscono. I controlli non sono molti e il detector all'ingresso non pone freno alla furbizia o, per meglio dire, alla disonestà di chi riesce imperterrito a sottrarre prezioso materiale documentario.

 

Eppure biblioteche come la Marucelliana o la Nazionale di Firenze hanno un severo sistema di controlli anti furto...

 

Glie l'ho detto anche La Pergola ne è dotata. Probabilmente però al controllo automatizzato manca quello dell'uomo. Il personale, forse, non è in grado da solo di far fronte ai troppi "furbetti".

 

Ha sentito della proposta della Giunta Renzi di scavare un garage in Piazza Brunelleschi? Cosa ne pensa?

 

Non ho un'idea precisa della cosa né so che si realizzerà. Posso solo dirle che l'incuria e l'abbandono nel quale versano  testimonianze inestimabili del passato ricco e florido di Firenze, sono già abbastanza.

 


Marco Petrelli - Agenzia Stampa Italia


 

 

(Foto di Marco Petrelli, scattata l'11 Gennaio 2014)


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