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Industria. Federconsumatori: del tutto impercettibili ed insufficienti segnali di ripresa. Necessaria una decisa spinta per la crescita  e irilancio occupazionale.

(ASI)Di fronte alla situazione di forte criticità in cui versa la nostra economia, risulta ancora del tutto insufficiente la lieve e quasi impercettibile ripresa della produzione industriale ad ottobre.

 

La disoccupazione al 12,5% e quella giovanile addirittura la 41% dimostrano come qualsiasi cenno di ripresa sia ancora lontanissimo e, allo stato attuale, improbabile.

Bisogna agire il prima possibile, creando nuove possibilità di lavoro per i giovani attraverso un piano, ormai improrogabile, di rilancio degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca.

È necessario fare di tutto per reperire rapidamente le risorse necessarie, ma senza pesare ulteriormente sulle spalle dei cittadini il cui potere di acquisto, come dimostrano i dati sui consumi, è ormai ridotto ai minimi termini.

Per questo, i fondi necessari agli investimenti ed al rilancio occupazionale devono essere ricercati attraverso l’applicazione concreta dei tanto sbandierati annunci su tagli a sprechi, abusi, privilegi e favoritismi; nonché attraverso una seria e determinata lotta all’evasione fiscale, studiando mezzi e strategie per scoraggiare e sanzionare la piccola evasione, ma soprattutto per stanare i grandi evasori, dando il via libera ad accordi internazionali a partire da quello con la Svizzera.

Inoltre, sarebbe opportuno vendere parte delle riserve auree del nostro Paese, circa il 10-15%.

Per imprimere un rilancio dell’economia, ma soprattutto una ripresa della fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e del Governo, inoltre, è indispensabile fare chiarezza su quello che succederà sul fronte della tassazione.

“Non se ne può più, ogni giorno si cambia versione: IMU sì, IMU no, Tares, Tasi, Tari, IUC… alla fine dei giochi i cittadini potrebbero trovarsi a pagare solo per Tasi e mini-IMU 157 Euro.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

Non dimentichiamo, infine, che se si mantiene al 22% l’aliquota IVA ordinaria, la pressione fiscale aumenterà in termini annui, solo a causa di tale voce, (tenendo conto anche degli arrotondamenti), fino a 335 Euro per una famiglia di 3 persone.

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