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(ASI)'Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur'; l'onorevole Antimo Cesaro sottolinea con la celebre frase di Tito Livio la necessità di intervenire subito per le bonifiche nella Terra dei fuochi, anche utilizzando le risorse che si renderanno disponibili attingendo ai fondi strutturali europei e a quelli della coesione territoriale.

'Ritengo - aggiunge il deputato di SC - che, in ossequio all'aureo principio "Chi ha inquinato, paghi", occorra poi predisporre strumenti normativi per utilizzare i beni confiscati ai clan per avviare il risanamento ambientale'.

Si tratta, comunque, di una lotta contro il tempo. Bisogna recuperare circa venti anni persi. 'E, tuttavia - conclude Antimo Cesaro - non possiamo permetterci di perdere la speranza, abbandonarci alla rassegnazione e al fatalismo. Lo dobbiamo ai comitati civici, alle mamme vulcaniche, ai preti di frontiera, ai medici ambientalisti, alle maestre che educano i nostri bambini a coltivare la speranza, a non arrendersi mai sperando in un futuro migliore'.

'Terra dei fuochi' - afferma l'on. Antimo Cesaro nell'aula di Montecitorio in dichiarazione di voto - "è una triste metafora che rende a tutti icasticamente evidente lo scempio di un vasto e popoloso territorio in cui da anni è stato perpetrato, e, ancor oggi si consuma, lo sversamento illegale e a basso costo (ma altissimo in termini di vite umane) di rifiuti industriali pericolosi e tossici, dati alle fiamme da criminali senza scrupoli per occultare le prove del delitto commesso".

Aggiunge poi il deputato di Scelta Civica: "e si tratta di delitti 'alla seconda potenza', perché quelli che vengono bruciati sono, se così si può dire, 'gli scarti dell'evasione fiscale', delle aziende che sfuggono a qualsiasi censimento e a ogni regola di sicurezza'.

 

 

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