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“Depenalizzare la diffamazione a mezzo stampa e impedire richieste di risarcimento intimidatorie verso il diritto di informazione”: appello di Dunjia Mijatovic (OSCE)
(ASI) La diffamazione a mezzo stampa in Italia  deve essere completamente depenalizzata e occorre trovare anche il modo di impedire le cause civili infondate che mirano ad intimidire i giornalisti e il diritto di cronaca attraverso richieste di risarcimento danni. Questo il parere di Dunjia Mijatovic, Rappresentante per la libertà dei media dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) in un appello lanciato ai legislatori italiani da Vienna nei giorni in cui la Camera dei Deputati ha iniziato ad occuparsi della riforma del reato. Il Parlamento italiano, come noto, ha inserito in agenda l’argomento  dopo il famoso caso Sallusti, il direttore de “il Giornale”, lo scorso autunno messo agli arresti, sia pur domiciliari, per diffamazione a mezzo stampa.  Mijatovic, che si è battuta per la depenalizzazione della diffamazione a mezzo stampa in tutti i Paesi dell’area OSCE, ha dichiarato di accogliere con favore la proposta, contenuta nella bozza di riforma in discussione, di cancellare la previsione della detenzione per il reato di diffamazione a mezzo stampa. Tuttavia, ha precisato che tale reato va del tutto depenalizzato perché “la minaccia di sanzioni penali di qualsiasi tipo correlate all’attività di informazione, può provocare di per sé l’effetto di inibire il giornalismo di inchiesta”.

Redazione Agenzia Stampa Italia

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