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Fisco: Confedercontribuenti stop agli studi di settore, in tempo di crisi dati sfalsati redditi imprese nel 58% dei casi

(ASI)La crisi è talmente forte che continuare ad applicare gli studi di settore sta creando ulteriori problemi alle aziende e ai liberi professionisti costretti a dichiarare imponibili maggiori di quelli effettivamente conseguiti, con il danno di dovere pagare anche l'IVA su volumi d'affari mai conseguiti. Su un campione di 2000 dichiarazioni dei redditi analizzate sull'intero territorio nazionale dal centro studi Confedercontribuenti emerge che nel 58% dei casi l'adeguamento a studi e parametri non coincide con l'effettiva produttività dell'azienda. La crisi dice il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro sta mettendo in luce tutti i limiti di un sistema fiscale che ormai determina il reddito delle imprese e dei cittadini sempre di piu' in maniera induttiva. Questa prassi va fermata, specie in questa fase storica di difficoltà economica. Chi  si adegua e non puo' pagare è costretto dopo l'iscrizione a ruolo a vedersi rapidamente raddoppiare l'importo delle tasse su cio' che non ha mai guadagnato. Facciamo appello affinchè si blocchi almeno per il 2013 questo sistema che certamente non fa bene alle imprese. Del resto conclude Finocchiaro il fisco ha mille altre possibilità di verificare il reddito di imprese e cittadini.

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