(ASI) - Iran ha definito «costruite» le affermazioni israeliane secondo cui Teheran starebbe sviluppando missili intercontinentali. Il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha parlato di «minaccia immaginaria», sostenendo che Israele tenta di presentare come offensivo ciò che Teheran descrive da anni come difensivo.
Le dichiarazioni sono arrivate in risposta a un’intervista in cui il premier Benjamin Netanyahu ha affermato che l’Iran sta lavorando a missili balistici intercontinentali ICBM, ossia missili capaci di colpire a migliaia di km di distanza con una gittata di circa 8.000 chilometri.
L’Iran smentisce fermamente l’esistenza di un programma ICBM operativo; mentre afferma che la linea ufficiale di governo definisce il programma missilistico come “difensivo” e conforme al programma militare nazionale. Fonti della stampa dell’area Asia-Pacifico e mediorientale riportano che Teheran considera le parole di Netanyahu totalmente inventate e soprattutto funzionali alla propria propaganda di sicurezza.
Il riferimento di Netanyahu a missili capaci di raggiungere città statunitensi si inserisce nella più ampia disputa globale su nucleare e missili. Teheran dal suo canto ribadisce di non puntare ad armi atomiche e di non avere un programma missilistico con profilo intercontinentale esplicitamente dichiarato. La posizione iraniana si è espressa in termini di una sorta di fraintendimento deliberato delle sue capacità. In parallelo, alcune testate hanno rilanciato l’estratto dell’intervista al podcaster statunitense Ben Shapiro come base dell’allarme israeliano; mentre non ci sono testate indipendenti che hanno confermato che l’Iran abbia testato o dispiegato missili ICBM.
D’altro canto le fonti che riportano la smentita di Teheran non allegano evidenze tecniche nuove e non citano ispezioni internazionali recenti a supporto. Questo non equivale a una verifica tecnica formale, ma fotografa lo stato dell’informazione disponibile nelle ultime ore: accusa politica israeliana, replica politica iraniana, assenza di prove pubbliche aggiuntive. Il contesto resta in ogni caso sensibile. Negli ultimi mesi analisi e immagini satellitari hanno documentato attività missilistiche e la ricostruzione di siti colpiti in Iran, ma tali elementi precedono le dichiarazioni odierne e non provano la realizzazione di un vettore intercontinentale
Carlo Armanni - Agenzia Stampa Italia


