(ASI)) La pace va trovata. La pace è la maggiore aspirazione dei popoli, anche - e soprattutto - della popolazione di Gaza. Quindi ben vengano le trattative di pace. Però la partita è su un tavolo, dove bisogna giocare lealmente e mostrare le carte quando vanno scoperte.
Nethanyau sembra non giocare a carte scoperte ed è ambiguo. Nelle ultime ore ha dichiarato: "Spero nel rilascio di tutti gli ostaggi nei prossimi giorni". Nel frattempo la sua aviazione continua a bombardare Gaza. Gli ultimi aggiornamenti parlano di oltre 70 morti nella sola mattinata di questa domenica. Quindi disattende palesemente la volontà e gli appelli alla pace del presidente statunitense Trump, A sentire Nethanyau, sarebbero gli USA ad imporre la pace ad Israele. Ma qui sembra il contrario: è Israele che dà le carte in questo gioco e Trump, almeno in parte, rimane in ombra. Questa partita a due finora ha escluso il principare Paese direttamente interessato: lo Stato di Palestina (che fino ad oggi purtroppo esiste solo nel diritto internazionale, come dimostrano i recenti riconoscimementi). L'impressione è che Nethanyau prema per la restituzione degli ostaggi per poter "finire il lavoro" a Gaza. E c'è da rabbrividire. Dica come fa Trump a garantire il controllo di un personaggio come Nethanyau, così imprevedibile, imperscrutabile e politicamente inaffidabile. Lo tenga bene a mente Trump. Lui e i suoi alleati.
*Immagine generata da A.I. Sora.


