(ASI) L'associazione franco-argentina Mundo Sur ha espresso la sua condanna per il dispiegamento di forze militari statunitensi nei Caraibi orientali, definendo questa azione “una minaccia diretta per il Venezuela e la regione e che considera parte di un piano intimidatorio volto a invertire il processo politico in corso a Caracas e a rovesciare il governo bolivariano”.
In una dichiarazione ufficiale l'organizzazione, che riunisce accademici, ex ministri degli Esteri, sindacalisti e personalità della cultura, ha denunciato la misura come parte della strategia di guerra ibrida di Washington, che combina blocchi economici, misure coercitive unilaterali, aggressioni mediatiche e ora manovre militari.
“Si tratta di un piano intimidatorio volto a condizionare il processo politico in corso nella Repubblica Bolivariana del Venezuela”, si legge nel documento. Inoltre, Mundo Sur ha respinto l'offerta di una ricompensa per la cattura del presidente Nicolás Maduro, definendola un'azione priva di fondamento giuridico e in violazione del diritto internazionale.
Il gruppo ha avvertito che qualsiasi tentativo di intervento militare nei Caraibi sarà interpretato come un'aggressione contro tutti i popoli dell'America Latina e dei Caraibi, ribadendo il proprio impegno per la risoluzione pacifica dei conflitti, il dialogo e l'integrazione regionale, ricordando che la Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac) ha definito la regione come una “zona di pace”.
Mundo Sur, con sedi in Francia e Argentina, promuove progetti per i diritti umani e la giustizia sociale con una prospettiva di genere. Tra i suoi membri figurano, tra gli altri, gli ex ministri degli Esteri argentini Rafael Bielsa e Jorge Taiana, l'ex presidente del Parlamento del Mercosur Óscar Laborde, il sindacalista Roberto Baradel, l'ex deputato Edgardo Depetri e la scrittrice Stella Calloni.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia


