(ASI) Al Forum dei Paesi Esportatori di Gas, tenutosi mercoledì 9 luglio, la Vicepresidente Esecutiva e Ministro degli Idrocarburi, Delcy Rodríguez, ha annunciato che il Venezuela esporterà la sua prima molecola di gas nel 2027, segnando una pietra miliare nella ripresa energetica del Paese e l'inizio di una nuova fase nella sovranità nazionale del gas.
Il gas proverrà dal giacimento di Dragón, situato nel Golfo di Paria, nello stato di Sucre, nell'ambito di un progetto congiunto tra Pdvsa, la Compagnia Nazionale del Gas di Trinidad e Tobago (Ngc) e Shell Venezuela.
Questa iniziativa rappresenta l'ingresso del Venezuela nel mercato internazionale del gas naturale, con la prima destinazione a Trinidad e Tobago, dove verrà lavorato per la successiva esportazione in Europa.
Il vicepresidente Rodríguez ha sottolineato che il Venezuela, nonostante le sanzioni, sta recuperando la produzione di petrolio e sta compiendo progressi nello sviluppo del potenziale di gas del Paese, con riserve pari a 200,3 trilioni di piedi cubi normali, che collocano il Paese all'ottavo posto nel mondo.
Il progetto del giacimento di Dragón fa parte del complesso gasiero offshore di Mariscal Sucre, che comprende anche i giacimenti di Mejillones, Patao e Río Caribe, con riserve complessive di 14,3 trilioni di piedi cubi. Nel suo primo anno di attività, si stima che il giacimento di Dragón produrrà 150 milioni di piedi cubi al giorno, con l'intenzione di raddoppiare tale cifra a 300 milioni.
Per collegare questo gas agli impianti di liquefazione e petrolchimici di Trinidad, verrà costruito un gasdotto lungo 17 chilometri. La gestione del gasdotto sarà affidata a Shell. Shell sta inoltre valutando un investimento nel giacimento di Manatee, adiacente al lato venezuelano della joint venture Loran-Manatee, con riserve totali stimate in 10 trilioni di piedi cubi.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia


