ONU, UNICEF, Croce Rossa, Oxfam e MSF denunciano l’uso strategico del cibo come arma di guerra di Israele.
(ASI) La situazione nella Striscia di Gaza è stata definita come un palcoscenico di distruzione apocalittica. I pochi centri rimasti per la distribuzione alimentare sono al collasso. Migliaia di persone, ogni giorno in cerca di cibo, vengono colpite nel fuoco incrociato dell’esercito israeliano, che tuttavia nega ogni responsabilità.
Masse indistinte di uomini, donne e bambini vengono rastrellate e colpite da colpi di mitragliatrici e da carri armati. Il governo israeliano ha annunciato l’apertura di un’indagine interna, ma le immagini trasmesse dal fronte appaiono inequivocabili e scioccanti.
Gli ospedali sono al limite delle capacità operative: lo staff medico è esausto, spaventato e sotto forte stress. I media documentano una “corsa alla fame”, in cui folle disperate si accalcano con pentole in mano nel tentativo di ottenere una razione di cibo. L’offerta umanitaria è insufficiente rispetto al bisogno della popolazione, e persino i convogli degli aiuti vengono sabotati. C’è chi teme che gli alimenti siano stati contaminati con oppiacei per seminare ulteriore caos tra la popolazione già stremata.
Il racconto dei colleghi sul campo descrive una crisi umanitaria senza precedenti. Il massacro è visibile a tutti: solo nei pressi dei punti di distribuzione alimentare della rete GHF, affidata ufficialmente a USA e Israele, sono stati uccisi circa 590 civili e si contano almeno 4.000 feriti.
Organizzazioni internazionali come ONU, UNICEF, Croce Rossa, Oxfam e MSF hanno denunciato l’uso strategico del cibo come arma di guerra, parlando apertamente di “massacri”, “trappole per civili” e potenziali crimini contro l’umanità. È stata richiesta un’inchiesta indipendente e urgente per accertare le responsabilità nel rispetto del diritto internazionale umanitario.
La crisi nel territorio palestinese è totale. Enti indipendenti stanno documentando con rigore quanto sta accadendo e sollecitano l’intervento delle organizzazioni internazionali. Per molti sostenitori di Gaza, non c’è ormai nulla da accertare: le immagini trasmesse dalle emittenti mostrano con evidenza la gravità delle violenze.
Colpiscono in particolare le immagini di bambini scheletrici e persone in stato mentale alterato. Accertare le responsabilità sarà fondamentale, anche se la situazione si aggrava di giorno in giorno. Per molti, ciò che sta accadendo ricorda le visioni apocalittiche descritte da San Giovanni: cumuli di macerie, sangue, fame e morte.
I lettori si chiedono: come è potuto accadere tutto questo? E fino a quando continuerà il massacro di civili innocenti?
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia


