(ASI) Tra il 2024 e il 2025 i paesi membri della Comunità Europea stanno aumentando considerevolmente la spesa per nuovi armamenti e per la difesa. Si parla anche di corsa al riarmo per i paesi membri della NATO.
A far prendere questa decisione èstato il clima di forte oppressione che dal 2022 ha visto la guerra approdare alle porte dell’Europa con il coinvolgimento dell’Ucraina e la Russia. Tre anni di forti preoccupazioni e di attenzione sullo scenario bellico ucraino hanno fatto riflettere i paesi membri dell’UE. In un clima di crescente pressione la Commissione Europea e diversi leader tra i quali quelli di Francia e Germania hannospinto per un rafforzamento dell’industria militare europea e dunque una maggiore autonomia strategica rispetto agli Stati Uniti. Questo non significa abbandonare la NATO ma piuttosto bilanciare il contributo europeo all’interno dell’alleanza e poter contare su forze proprie in caso di necessità o aggressione esterna. I progetti concreti in atto per il riarmo o la corsa agli armamenti riguardano : Fondo Europeo per la Difesa (EDF) finanziamenti a progetti congiunti di sviluppo tecnologico militare, Strumento (ASAP) accelerazione della produzione di munizioni e capacità industriali. Nella delicata questione ci sono da esplorare anche altre alternative per un ritorno alla corsa agli armamenti: Programma e iniziativa come EUMAM (UE Military Assistence Mission) per addestrare truppe e forze armate di Paesi terzi come l’Ucraina. L’opinione pubblica e le tensioni politiche in un clima di riarmo non sono certo restate immutate. Difronte ad una crescente spesa per gli armamenti e delle forze armate in molti paesi si sono create delle forti divergenze contro i Governi e L’UE stessa. Tuttavia la minaccia di un aggressione come abbiamo detto da un paese esterno è oggi più che mai giudicata dalla Commissione Europea molto probabile, oltremodo possibile.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia.


