Venezuela, si riaccende lo scontro sull’ Essequibo Guayana

(ASI) In Venezuela si riaccende lo scontro sull’ Essequibo Guayana con il presidente Nicolás Maduro che è tornato a ribadire che quello è un territorio venezuelano ereditato da Simón Bolívar e dai liberatori. La presa di posizione è arrivata in risposta alla richiesta del Segretario di Stato americano Marco Rubio di assegnare il territorio di Essequibo alla Exxon Mobil e al Presidente della Guyana Mohamed Irfaan Ali.

“Né tu né María Machado toglierete quel territorio al Venezuela”, ha sottolineato, aggiungendo che il popolo bolivariano deve stare attento “ai traditori, a coloro che cedono il territorio, ai cavalli di Troia che, dall'interno, cercano di violare i diritti del nostro Paese”.

Con Maduro si è schierata, a sorpresa, anche l’opposizione antichavista. María Corina Machado ed Edmundo González, hanno infatti ribadito oggi la loro adesione alla rivendicazione storica del Venezuela sul territorio dell'Esequibo.

“I diritti del Venezuela sul territorio dell'Essequibo sono indiscutibili, basati su solidi titoli storici e legali che risalgono alla Capitaneria Generale del Venezuela", si legge in una dichiarazione congiunta. Nel documento si afferma inoltre che il lodo arbitrale di Parigi del 1899, sulla base del quale venne ceduto quel territorio alla Gran Bretagna, fu “il prodotto di collusione e ricatto” ed è giuridicamente “nullo e non valido”.      

In linea con quanto afferma il governo chavista di Maduro, Machado e González sostengono che “è inaccettabile” lo sfruttamento petrolifero che porta avanti la Guyana mentre è in corso la disputa presso la Corte internazionale di Giustizia.     

La presa di posizione dei due principali leader dell'opposizione è in risposta alle accuse da parte del governo di Maduro di essere allineati con gli Usa sulla questione della sovranità.

 

Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia

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