Con la presidenza Orsi l’Uruguay svolta a sinistra

(ASI) Il candidato progressista del Frente amplio, Yamandú Orsi, è il nuovo presidente dell’Uruguay. Al ballottaggio ha infatti sconfitto il candidato Álvaro Delgado, sostenuto dal presidente uscente Luis Lacalle Pou – impossibilità per Costituzione a ricandidarsi – e dal Partido nacional.

Delgado ha ammesso la sconfitta dichiarando: “È uno dei discorsi più difficili della mia vita, ma come succede spesso in politica bisogna rispettare la decisione del popolo sovrano. Oggi gli uruguaiani hanno definito chi eserciterà la presidenza della repubblica e voglio mandare da qui un forte abbraccio al vincitore, Yamandú Orsi”.

Orsi, è considerato il delfino dell’ex primo mandatario José “Pepe” Mujica, ed è un insegnante di storia di 57 anni. “Sono favorevole a un dialogo nazionale”, ha affermato dichiarato subito dopo la vittoria. “Ovviamente porteremo avanti la nostra visione, ma sempre ascoltando con attenzione quello che dicono gli altri”.

A 89 anni, e nonostante seri problemi di salute, Mujica, un ex guerrigliero detenuto e torturato all’epoca della dittatura militare (1973-1985), ha messo la sua grande popolarità al servizio di Orsi, partecipando a vari comizi e aiutandolo a ottenere il voto dei giovani e degli indecisi.

Orsi si insedierà il prossimo I marzo riportando i progressisti al potere dopo 20 anni.

L’Uruguay rappresenta una piccola eccezione nella regione indiolatina ed è considerato un’oasi di stabilità; la campagna elettorale è stata dominata dal tema della sicurezza. Nonostante un alto reddito pro capite e disuguaglianze meno marcate rispetto al resto del continente, negli ultimi anni si sono intensificate nel paese le violenze legate al traffico di droga.

Fabrizio Di Ernesto per Agenzia Stampa Italia

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