Perù, si torna al bicameralismo

(ASI) Il Congresso peruviano, nonostante la contrarietà del 90% della popolazione ha approvato la norma che ristabilisce il bicameralismo nel paese. In favore della misura, che consente anche la rielezione immediata dei deputati, hanno votato in favore 90 legislatori, i contrari sono stati 30 ed un solo avente diritto si è astenuto.

Nel dettaglio la norma prevede il ripristino del Senato - che avrà 60 seggi ed una durata di cinque anni -, e conferma la presenza della Camera dei Deputati con 130 membri, e l'immediata rielezione in carica.

Nel 2018 un referendum in merito aveva visto nove peruviani su 10 opporsi al bicameralismo ma, nonostanteciò, la maggioranza ha deciso di tornare all’antico attraverso due votazioni, la prima tenutasi lo scorso novembre, in quanto riforma costituzionale.

Ruth Luque, esponente di Cambiamento Democratico-Insieme per il Perù partito di opposizione, ha motivato il suo no spiegando che nell'attuale situazione del paese, qualsiasi riforma necessita della convalida dei cittadini, “cosa che non si verificava da quando il dibattito è iniziato molto tempo fa”.

Secondo i media locali, la norma approvata introduce 74 modifiche a 56 articoli della Costituzione peruviana; un sondaggio condotto lo scorso febbraio dall'Istituto di studi peruviani (Iep) ha rivelato che l’operato del Congresso è disapprovato dal 90% della popolazione, mentre l’operato della presidente Dina Boluarte dal 77%.

Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia

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