Messico, elezioni senza sorprese

López Obrador (ASI) Non ci sono state grandi sorprese nelle elezioni in Messico per il rinnovo della Camera dei 500 e 19mila cariche amministrative riguardanti 15 dei 32 governatori, 30 delle 32 assemblee legislative statali e i sindaci e consiglieri di 1.500 dei 2.500 comuni.

Poco o nulla da festeggiare per il presidente Andreas Manuel Lopez Obrador (Amlo) che ha parlato di “risultato insoddisfacente” nella Capitale, dovuto a suo dire da “un bombardamento di media ostili”; è andata meglio ma non troppo alla Camera dove il partito Morena ha perso la maggioranza dei due terzi mantenendo comunque quella semplice. Per il Capo dello Stato il risultato è dovuto al fatto che “la gente ha votato per la continuità dei programmi sociali, soprattutto per i poveri. E per garantire le risorse per le pensioni, i disabili, gli undici milioni di studenti provenienti da famiglie a basso reddito, per far sì che le medicine siano gratis per i meno abbienti e perché l’istruzione non torni mai più ad essere un privilegio”.

Il Gruppo Puebla, un forum politico e accademico composto da rappresentanti della sinistra politica indiolatina, ha inviato un saluto alle forze progressiste che sostengono il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador per la vittoria elettorale.

“Chiediamo alle forze progressiste e di centrosinistra di avanzare nella trasformazione dell’unità e affrontare questo nuovo periodo politico in Messico, segnato dalle gravi conseguenze locali e internazionali del Covid-19”, si legge nella nota che spiega anche che “questa azione sarà possibile solo con "a convinzione di combattere la disuguaglianza, la violenza, e promuovere la pace, la democrazia e la giustizia sociale”.

Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa italia

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