(ASI) I raid israeliani su Gaza potrebbero costituire dei crimini di guerra. Lo ha affermato, nelle ultime ore, l'Alto commissario per i diritti umani dell'Onu Michelle Bachelet.

Il Consiglio tramite cui le Nazioni Unite cura la tutela di questi ultimi si è riunito ieri, in seduta straordinaria, per discutere in merito alla creazione di un'eventuale commissione d'inchiesta internazionale sulle violenze perpetrate, nei Territori palestinesi e nell’area “occupata dal nemico sionista” (nota espressione di Hamas e dei suoi alleati, ovvero le altre fazioni congiunte della Resistenza) in occasione degli 11 giorni di conflitto a Gaza terminato da poco tempo.

Tutti si augurano che la tregua venga rafforzata, sempre di più, mediante apposite azioni diplomatiche coordinate, in particolare, dall’ Egitto e dal Qatar. L’ intervento di entrambi ha consentito l’ avvio dello stop all’ escalation e la cessazione di inutili sofferenze soprattutto per i civili di una parte e dell’ altra. Vittime, feriti e danni non hanno purtroppo escluso nessuno. Le bombe e i razzi, per quanto intelligenti possano essere, generano quasi sempre gli “effetti collaterali” di cui nessuno vorrebbe mai prendere atto.

Sono nate intanto forti polemiche, nella nazione del premier Benjamin Netanyahu, a causa della prima pagina del quotidiano liberal Haaretz che in prima pagina ha pubblicato, in lingua ebraica, le foto dei 67 bambini della Striscia uccisi nelle azioni ostili. Il titolo di apertura è stato: “Questo è il prezzo della guerra”, mentre la terza pagina è accompagnata da “i nomi e le storie delle giovani vittime del conflitto” e anche “quando i leader scatenano una guerra, i più deboli pagano il prezzo”.

Il pezzo giornalistico è stato richiamato anche dal giornale d’ Oltreoceano New York Times.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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